Regia di Shion Sono vedi scheda film
The Whispering Star è un film giapponese del 2015; scritto,diretto e prodotto da Sono Sion
Sinossi: La trama ruota attorno al lavoro del robot umanoide di nome Yoko, un fattorino spaziale che consegna pacchi agli esseri umani sparsi nei pianeti più disparati della galassia .....
The Whispering Star si presenta come uno sci-fy molto maturo ma in realtà è un film difficile da classificare all'interno di categorie prestabilite, dopo tutto stiamo parlando di Sono Sion, lo stesso regista in un'intervista ha sottolineato come questo film sia il suo progetto più autoriale e personale.
Il film è caratterizzato da una forte critica socio-politica, nello specifico il cineasta utilizza il futuro per riflettere sul recente passato: il disastro di Fukushima, che sembra ormai essere un lontano ricordo per le autorità nipponiche ma in realtà è ancora vivido nella mente dei giapponesi che hanno assistito al disastro (a tal proposito alcune comparse sono interpretate dalle stesse vittime del disatsro).
Sono Sion gira nelle location colpite dalla tragedia quindi ci troveremo di fronte a palazzi fatiscenti e semi-distrutti oppure strade invase dalla natuta ormai incontaminata visto che la presenza umana è solo un ricordo resiguo, rappresentato da piccoli rifiuti/detriti (tema del ricordo e nostalgia sono molto importanti).
In The Whispering Star inoltre è possibile individuare una serie di elementi cari al regista (anche se qui sono in secondo piano dal momento che il fulcro girà attorno al disastro del 2011), in particolare modo ri-troviamo l'outsider emarginato qui vero protagonista, ossia l'androide Yoko che nonostante la lontanaza dal suo paese di origine o meglio dal luogo in cui è stata progettata è sempre vincolata ad una serie di obblighi/restrizioni ma come spesso accade per i protagonisti di Sono Sion l'autorità deve essere abbattuta o quantomeno ostacolata quindi l'adroide aprirà i pacchi (non potrebbe) oppure aggiusta un oggeto non previsto nella sua mansione (il registratore) o ancora compra un pacchetto di sigarette.
Il film inoltre presenta uno stile tecnico-visivo meraviglioso, Sono Sion abbandona una regia aggressiva e selvaggia (pensiamo ad esempio a Tag sempre del 2015) per uno stile registico più sobrio ed elegante ma il risultato è sempre lo stesso: desolazione, solitudine e alienzione sono macigni ben presenti nell'immaginario del regista.
Scendendo nei particolari, troviamo un bianco/nero eccelso, quasi giallognolo tendente al seppia mentre a livello di regia prevale la macchina da presa fissa, posizionata nelle posti più insoliti come all'interno di un armadio o addirrittura al di fuori della navicella che inquadra una finestra della nave con in campo Yoko quindi inquadratura di personaggi che si ritrovano di là da vani di finestre (inquadratura tipica di Wong Kar Wai per intenderci) il tutto per enfatizzare una situazione di solitudine/prigionia della protagonista.
oltre alla macchina da presa fissa impossibile non citare le lenti carrellate orizzontali oppure una serie di campi lunghissimi o ancora 2/3 inquadrature a piombo (scelte mai futili ma funzionali con ciò che vuole comunicare il regista).
Commento personale: forse il film più difficile da seguire di Sono Sion visto il ritmo estremamente lento ma se dovessimo dividerlo in sequenze allora il tutto cambia dal momento il regista che ci regala alcuni frangenti meravigliosi, poetici ed un po' umoristici come la la scena dell'anziano che parla con un cane di marmo, oppure impossibile non citare la sequenza in cui Yoko deve consegnare un pacco in un pianeta abitato solo da umani, i quali vengono raffigurati come siluhette in un ambiente scenografico molto apatico.
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