Regia di Christopher Doyle vedi scheda film
33° TFF - FESTA MOBILE
"prescolarizzati" con qualcosa da dire, giovani "preoccupati"o ansiosi, "pensionati "bizzarri ma tenaci: la vita nella megalopoli dagli immensi edifici e grattacieli, dalla skyline avvolgente e tentacolare, vista dal basso dei quartieri dove la luce arriva solo di sbieco e dove residui di verde si aggrappano al poco spazio che ancora sopravvive tra colate di cemento e geometrie avveniristiche da città di un futuro ormai imminente.
La vita ad Hong Kong raccontata dai diari di alcuni bambini allemprese con i propri disagi di ragazzini soli, presi di mira dai compagni, derisi o sottostimati; ma anche quella di giovani incerti sul percorso da intraprendere, o magari mossi da idee progressite e indirizzate verso l'ecologia ed un ritorno verso la campagna; infine anziani un pò bizzarri che si adoperano per organizzare e ravvivare la "festa degli ombrelli", un avvenimento di protesta pacifica che unisce ogni classe ed età cercando di far riflettere sulla necessità di ritornare ai valori della terra e della produzione biologica.
Un film davvero bizzarro questo Hong Kong Trilogy, che racconta sin troppe cose slegate tra di loro, con la voce spesso fuori campo delle medesime persone che appaiono in video, e con il trait d'union di una bizzarra figura di occidentale yankee che vaga tra i vari personaggi preoccupto solo di fare incetta di birra.
Forse alcuni aspetti sfuggono al'attenzione, forse il film non intende collegare nulla ma proporci una miscellanea di situazioni di insofferenza da parte di un popolo incastonato in una società che appare organizzata e funzionale, ma che ritrova, ora più che mai, la necessità di vivere e di uscire dagli schemi prestabiliti ed imposti dalla razionalità del vivere in comune, incastrati e sovrapposti in uno spazio e all'interno di un cemento stratificato che si estende ancora più verticalmente che orizzontalmente.
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