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Girls Lost

Regia di Alexandra-Therese Keining vedi scheda film

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La recensione su Girls Lost

di pazuzu
4 stelle

 

Intimamente, Momo vorrebbe che il legame profondo instaurato con Kim diventasse qualcosa di ancora più grande, ma Kim è confusa sulla sua identità sessuale, tanto da pensare di avere da qualche parte una cerniera chiusa che nasconde il suo vero corpo. Con Bella, Kim e Mom completano un trio di amiche inseparabili ma emarginate e vessate dai compagni di scuola, costrette per questo a passare le giornate prevalentemente tra loro a rimuginare sugli insulti sessisti subiti e a pensare a quanto è svantaggioso essere donne. Bella, che ha una grande serra e il pollice verde, riceve un giorno a casa un misterioso seme: decidono di piantarlo, e nel giro di una notte ne esce un fiore alto un metro e mezzo con i petali che grondano linfa. Incuriosite dal suo buon odore, le tre ragazze decidono di assaggiarla scoprendo che ha un potere miracoloso: le trasforma in uomini, dal tramonto all'alba. Durante la prima notte rimediano una partita a calcetto e una festa, e quando si risvegliano, la mattina, sono di nuovo femmine, ma stavolta contente. Durante la seconda, Kim rompe l'idillio con le amiche, lasciandole sole per andar dietro al ladruncolo Tony. Diversamente da loro, che preferiscono il loro corpo originale, Kim ha capito che sotto quella sua cerniera c'è un maschio gay, e vuole tornare a trasformarsi per capire se con Tony (che fa il duro e ha la ragazza, ma non si sa mai...) c'è margine di manovra. Ma a furia di esser succhiato, il fiore si sta seccando.

 

 

Pare che il libro da cui questo film è tratto abbia avuto un grosso successo in Svezia. È possibile, anzi probabile. Ma è probabile anche che per raggiungere quel successo, l'autrice (Jessica Schiefauer) abbia adottato un linguaggio, o creato delle atmosfere, atti a rendere 'possibile' il realismo magico che è al centro dell'azione: esattamente il quid che manca al film, dove la magia appare scollata dal resto della storia, calata dall'alto e senza alcun costrutto, e dove il tocco fantasioso, onirico o surreale dovrebbe essere dato da qualche scenetta vagamente psichedelica buttata lì. E in questo contesto-non-contesto, con una sceneggiatura che vorrebbe essere originale ma appare solamente frettolosa, di certo non aiuta la scelta, per i doppi ruoli dei tre personaggi principali, di attrici ed attori tra i quali la somiglianza è pari a zero.

Girls Lost è un coming of age fantasy fuori registro, e quella della regista - Alexandra-Therese Keining - una mano boriosamente sterile.

 

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