Regia di Simon Fitzmaurice vedi scheda film
"I fatti sono solo punti di vista e i punti di vista possono cambiare". "Ho la stessa consistenza molecolare di un filo d'erba" Queste due importanti citazioni, tratte da un film originale e intelligente, come lo è My name is Emily andrebbero, come dice Dante, incise in fronte a caratteri cubitali di tanti critici.
MY NAME IS EMILY
di Simon Fitzmaurice
"I fatti sono solo punti di vista e i punti di vista possono cambiare".
"Ho la stessa consistenza molecolare di un filo d'erba"
Queste due importanti citazioni, tratte da un film originale e intelligente, come lo è My name is Emily andrebbero, come dice Dante, incise in fronte a caratteri cubitali di tanti critici.
Si perchè prendersi troppo sul serio a volte fa male. Lo insegna brillantemente nel film un geniale e creativo scrittore che deve autorinchiudersi in un manicomio per sopravvivere alla sua genialità.
Cosi facendo però abbandona una bambina 14enne altrettanto sensibile e profonda: la figlia Emily appunto, che vive una realtà distopica tra il sogno e l'incubo, dopo aver perso la madre in un incidente stradale, dopo aver capito di avere un padre psichiatrico, dopo essere affidata a una famiglia di supporto e reinventarsi una vita in una nuova scuola e città.
Arden un compagno di scuola la aiuterà in un viaggio tra le lande irlandesi per cercare il padre e rimettersi in contatto con lui, soprattutto emotivamente.
Il film intreccia più tematiche sia filosofiche che esistenziali sulla vita, sulla follia e diversità, senza cadere mai nel retorico o nel banale, ma soprattutto è un netto insegnamenteo per i giovani ad avere la forza di manifestare le proprie personalità al di la della loro originalità o stranezza e di cercare di essere se stessi fino in fondo. Nonostante tutto e tutti e il perenne giudizio che si vive e che attanaglia tutti.
La valenza del film, scritto e diretto da Simon Fitzmaurice, assume potenza doppia quando ho scoperto che il giovane autore è precocemente scomparso a causa di una malattia fulminante. La sua riflessione su morte, malattia e capacità di riuscire a sopravvivere rimanendo incarnati è davvero riuscita e unica. Spero possa servire da monito a tanti e di aiuto ad altri, come forse si era prefisso di fare Simon.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta