Regia di Marco Risi vedi scheda film
Risi junior rilegge il paterno Sorpasso dopo circa tre decadi, ma il risultato lascia parecchio a desiderare. Il confronto fra i due modi di intendere la vita, quello edonista e quello riflessivo, è al centro di varie pellicole, ma senz'altro il primo riferimento che logicamente viene alla mente è al film con Gassman e Trintignant. Per quanto Salani possa apparire un Trintignant della successiva generazione, certo Abatantuono sta al grande Gassman come uno sfregio ad un monumento: eccessivo, sempre caricaturale e tutt'altro che misurato, il personaggio di Fulvio Colombo è un mezzo pasticcio che sicuramente coinvolge, oltre all'interprete, la sua stessa scrittura (sceneggiatura del regista con Andrea Purgatori e Maurizio Tedesco). Parti minori per Maurizio Mattioli, Anna Falchi e Gianfranco Barra (nonchè l'immancabile mascotte di Abatantuono, Ugo Conti); sempre impressionante Tony Sperandeo. Il sorpasso era una quiete violentata (con partenza finale senza ritorno), il Continente nero comincia con un viaggio, ma si siede ed in definitiva non arriva da nessuna parte.
Giunto in Kenya per portare l'estremo saluto al padre imprenditore che non vede da vent'anni, Alessandro conosce il socio in affari del genitore, Fulvio, e ne viene travolto. Se il primo è calmo e silenzioso, il secondo è irrequieto e dalla battuta sempre pronta. Cominciano a sorgere in Alessandro dei dubbi sulla morte del padre.
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