Regia di Roxanne Benjamin, David Bruckner, Patrick Horvath, Radio Silence vedi scheda film
Godibile horror a episodi "on the road" costruito con ingegno e che omaggia un vecchio cinema di genere con passione.
Devo dire che questo "Southbound", horror a episodi portato in Italia dalla Midnight Factory, non mi è dispiaciuto. Si respira una sana voglia di fare cinema horror d'intrattenimento, senza troppi fronzoli, che rimanda a un certo cinema di serie b degli anni 70/80. Tra vampiri, spettri inquietanti, famiglie deviate alla "Non aprite quella porta" (con tanto di scena della cena) e ospedali abbandonati, fino ad arrivare all' home invasion stile "The Strangers" molto in voga nel panorama horror di oggi, è un film che non inventa nulla, ma realizzato con passione e impegno, qualità che gli horror di oggi, specialmente quelli escono al cinema, raramente hanno. Persino le musiche ricordano quelle composte da Carpenter e i pochi effetti speciali in digitale sono ben realizzati. Non tutti gli episodi, come quasi sempre accade i questo tipo di film, sono sullo stesso livello, ma l'operazione nel complesso è soddisfacente e si può considerare riuscita. "Southbound" è uno di quegli horror che hanno poche pretese, ma che riescono a soddisfare l'appassionato di un certo cinema con un horror puro e diretto, al contrario di molti horror "psicologici" di adesso che spesso sono drammoni che di horror hanno poco o nulla. Quindi ben vengano i "Southbound" di turno. Un horror sporco e cattivo, che offre un'ora e mezza di buon intrattenimento e anche qualcosa in più (il finale e il modo in cui si ricollegano i vari episodi è originale e simpatico).
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