Regia di Ilya Naishuller vedi scheda film
Avete mai giocato a Doom, lo sparatutto in prima persona? Il sanguinario reginetto dei videogiochi in modalità ultrasplatter?
Ecco, ora c'hanno fatto un film - completamente in soggettiva -. Genialata trasposta direttamente dal mondo videofumettistico.
Frenetico, trucido acrobatico e acchiappante quanto basta per chiunque sia stanco delle versioni viste e straviste di scannamenti feroci e overdose di ammazzamenti.
In questo Hardcore!, in versione sovietica, opera prima del musicista Ilya Viktorovich Naishuller, il cyborg Henry, rimesso in piedi ma con i circuiti vocali ancora incompleti, ci porta a spasso per una Mosca piena di imboscate di livello in livello, a caccia di un pazzoide telecinetico, coadiuvato da un tizio che se la scampa da tutti gli agguati (ma non vi dico il perché) e lo indirizza verso la sarabanda finale che farà concorrenza ai Tarantino più trucidi.
Alcune peripezie del nostro eroe muto sono altamente spettacolari, e proprio perché in soggettiva ci godiamo con l'adrenalina che pompa, le spericolatezze, gli inseguimenti in auto, moto, elicottero, le arrampicate, i tuffi, il sangue che zampilla come nei migliori Romero, le esecuzioni, le fughe e le evasioni, e la storia rasenta anche una sua - seppur contorta e tracimante litri di plasma - logica finale.
Le critiche maggiori, nonostante l'indiscussa novità della full immersion in soggettiva, riguardano proprio il limite oggettivo di questa visuale - comunque obbligata - che può risultare vagamente tediosa malgrado si insista, sempre e continuamente, nel sorprendere lo spettatore, non appena il ritmo tenda ..come dire, a montalbanizzarsi.
Io l'ho trovato comunque rivoluzionario e mi ha disorientato anche l'epilogo che aspira sia a mischiare le carte che a chiarire gli evoluti camuffamenti del compagno di bisbocce del nostro eroico Henry, un cyborg provvisto di sentimenti e cuore, anche se non sarà mai specificato di quale particolare fibra tecnologica sia composto...
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