Espandi menu
cerca
The Devil's Candy

Regia di Sean Byrne vedi scheda film

Recensioni

L'autore

undying

undying

Iscritto dal 10 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 129
  • Post 42
  • Recensioni 3014
  • Playlist 58
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su The Devil's Candy

di undying
7 stelle

Notevole horror d'atmosfera, mai sbilanciato verso il cattivo gusto nonostante l'ingiustificabile movente che muove la mano omicida. Film suggestivo e talvolta angosciante, frutto di una attenta messa in scena. Ottimo il cast. Spaccatimpani ma significativa la soundtrack.

 

locandina

The Devil's Candy (2015): locandina

 

Jess (Ethan Embry), pittore costretto a scendere a compromessi per tirare avanti, riesce a convincere la moglie  Astrid (Shiri Appleby) nell'azzardare un mutuo per l'acquisto di una nuova casa. In breve la famiglia, composta anche dalla figlia tredicenne Zooey (Kiara Glasco), si trasferisce nel nuovo fabbricato, testimone in passato di una duplice disgrazia. Nonostante la differenza di età, sia Jess che la figlia apprezzano la musica heavy metal, genere che li avvicina a Ray (Pruitt Taylor Vince) un disturbato suonatore di chitarra, matricida e talvolta ossessionato da voci inquietanti, che si presenta alla porta di Jess avanzando allucinanti illazioni sul fatto che in precedenza viveva lui in quella casa. Jess lo allontana bruscamente ma Ray, dopo un veloce scambio di battute con Zooey, decide di fare una sorpresa alla bambina, regalandogli la sua costosa chitarra elettronica.

 

Ethan Embry

The Devil's Candy (2015): Ethan Embry

 

"Non arriva mai niente di buono, senza fare qualche piccolo sacrificio." Frase sibillina che sembra alludere ad un contratto, non consapevolmente sottoscritto, tra Jess e il Diavolo. Forse l'inattesa rivalutazione artistica del pittore deve essere, per vie oscure, evasa ad un prezzo incalcolabile. 

 

Ethan Embry

The Devil's Candy (2015): Ethan Embry

 

Il regista australiano Sean Byrne esordisce in un lungometraggio nel 2009 realizzando uno splatter di certo successo, The loved ones con al centro dell'azione una liceale furiosa, supportata dai genitori, decisa a vendicarsi su un coetaneo colpevole di avere rifiutato un invito al ballo. Un tripudio di scene esplicite, con sconfinamento nel più estremo "torture porn". Questa volta, invece, Byrne decide di affrontare un tipo di orrore e di tensione, tutta interiore, implicita e velata. Nessuna epifania gore, poco sangue sulla scena, e rapporti familiari pressoché modello. Anzi, il terrore nasce in relazione al timore che padre, madre o figlia siano strappati via dal nucleo sociale primordiale. Omaggiando un certo tipo di musica, idonea a motivare insistite allusioni demoniache, Byrne punta molto al clima sonoro, lavorando sulle suggestioni acustiche in maniera pressoché simile a quanto fatto da Rob Zombie in Le streghe di Salem.

 

Ethan Embry

The Devil's Candy (2015): Ethan Embry

 

Particolarmente ispirato nella composizione delle immagini (suggestive le derive esoteriche con pittura satanica work in progress), il regista viene ottimamente supportato da un cast eccezionale. Oltre alla convincente interpretazione di Ethan Embry, è da segnalare la sempre impagabile performance di Pruitt Taylor Vince, attore inconfondibile per il pittoresco ed unico modo di atteggiare lo sguardo ovvero con occhi in piccoli ma rapidissimi movimenti. È lui l'orco, il bruto senz'anima, il demente assassino, il servo ridotto in schiavitù da Satana. A lui spetta il deplorevole compito di procurare le "caramelle" al Maligno. E con la sua stazza fuori ordinanza, il suo sguardo naturalmente folle, riesce nel difficile compito di atterrire per come si getta, senza minimo ripensamento, in azioni folli. The devil's candy non è il classico horror a base di mostri, e non è neanche un thriller sanguinario. Non si addentra nelle tenebre dell'aldilà ma getta invece uno sguardo sulla debolezza dell'animo umano, nel dolore e nella consapevolezza che il Male esiste. Non importa se si presenta sottoforma di divinità cornuta quando non di insinuante mantra diabolico. O, più probabilmente, se invece sviluppa e prolifica nelle incomprensibili patologie degenerative di un cervello malfunzionante. E la violenza non la si misura in litri di sangue sparso. La violenza più dolorosa può nascondersi sotto pochi centimetri di terra o all'interno di qualche valigia. E non c'è rimedio, non c'è panacea, non c'è più speranza quando a pagare sono piccoli innocenti. Colpevoli solo di essere teneri e dolci, come caramelle. Lo straziante finale di The devil's candy sintetizza nello sguardo allucinato di Jess che non c'è nulla di peggio -nemmeno all'Inferno- della morte di un fanciullo.  

 

Ethan Embry

The Devil's Candy (2015): Ethan Embry

 

"A lui devo dare da mangiare dei bambini, perché sono le sue caramelle." (Ray) 

 

Shiri Appleby

The Devil's Candy (2015): Shiri Appleby

 

The Devil's Candy (2015): Trailer ufficiale italiano

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati