Regia di James Bobin vedi scheda film
Alice ritorna nel Sottomondo, dove scopre che il Cappellaio Matto è gravemente ammalato. Per salvarlo e scongiurare la morte della sua famiglia, dovrà rubare al Tempo la Cronosfera per riuscire a cambiare il Corso degli Eventi, ma, ancora una volta, sarà costretta a scontrarsi con le mire della crudele regina Iracebeth.
Libera trasposizione del classico Through the Looking Glass, nonché sequel dell'Alice in Wonderland firmato da Tim Burton (qui presente solo in veste di co-produttore), Alice Attraverso lo Specchio è un confuso guazzabuglio di effetti speciali che annacquano l'ironico non sense del romanzo originale di Lewis Carroll e "hollywoodizzano" un'opera francamente complessa da trasporre al cinema. Movimentato, a tratti persino abbastanza coinvolgente con i suoi continui salti temporali, ma inevitabilmente contorto, il film diretto da James Bobin (un paio di lungometraggi dei Muppets e, successivamente, una trasposizione dell'imbarazzante cartone Dora l'Esploratrice nel suo scarno curriculum) ha perlomeno il merito di affrontare la materia con una certa sfrontatezza e il coraggio (qualcuno forse direbbe lo stomaco) di utilizzare Carroll per provare a raccontare una vagamente struggente vicenda di tempo che fugge e di affetti perduti. Peccato che tutte le buone intenzioni del regista si perdano in una scenaggiatura che, comprensibilmente, è costretta per due ore a viaggiare ben oltre il limite del ridicolo involontario, imponendo ai protagonisti insopportabili mossette e moine (francamente irritanti Depp, Bonham Carter e Hathaway, quest'ultima al netto della sua bellezza) e toccando il fondo con le riflessioni pseudo-filosofiche del Tempo, interpretato da un presuntuoso Sacha Baron Cohen bardato come uno dei travestimenti di Bruno.
Inutile, esattamente come il primo episodio: 4/10.
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