Regia di James Bobin vedi scheda film
Presupponendo che la magia della Disney è difficilmente trasferibile attraverso la settima arte e spesso si svolge la visione, partendo dal duro pregiudizio di chi parte dalle alte aspettative o dalle pretese esigenti, senza riuscire a giudicare un prodotto estrapolandolo dall’idea originaria. Ho cercato di giudicare questa pellicola senza farmi condizionare dagli elementi di cui sopra e posso asserire che dopotutto, il risultato finale, non è male per niente. Buoni gli effetti speciali, bellissima la fotografia vivace dai colori accesi, ottimo il cast; Johnny Depp anche più bravo del film precedente, con un ruolo più centrale che gli consente di mettere in mostra il suo talento da tempo celato ora che Helena Bonham Carter resta un po’ in disparte e nonostante uno straordinario Sacha Baron Cohen che riesce a rubare la scena ogni volta che viene inquadrato, regalando un personaggio, il Tempo, piuttosto memorabile. Certo, non posso asserire che sia un film che resta nei meandri della memoria di un cinefilo o che si tratta di un capolavoro ma permette di passare due ore piacevoli e spensierate. L’impronta di Tim Burton, che stavolta non siede alla regia, traspare dalla tristezza e dalla cupidigia che attraversa i personaggi, Alice esclusa, forse semplicemente perché, qui anche più che nell’altro, è il Caronte che traghetta i personaggi verso il prevedibile finale.
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