Regia di Jesús Franco vedi scheda film
Ispirato da I diavoli di Ken Russel, Franco ricicla idee preesistenti (Il trono di fuoco) e mette in scena un lungo e intricato erotico incline a costanti derive nel più acceso sadismo. Tra belle suore che si scoprono streghe, spogliarelli in convento e sessioni di tortura inquisitoriale, gli occhi dello spettare hanno modo di spalancarsi più volte
Lady De Winter (Karin Field), il fedele amante Renfield (Alberto Dalbés) e l'inquisitore Jeffreys (Cihangir Gaffari) seguono una delle tante esecuzioni per stregoneria. Ma stavolta -in particolare Lady Winter- restano impressionati dalla maledizione lanciata durante il rogo dalla vittima. Nel vicino convento di Blackmoor, suor Kathleen (Anne Libert) cede ad improvvisi stimoli sessuali che la spingono a compiere atti di autoerotismo, che coinvolgono anche la madre superiora. Lady De Winter, convinta che la strega condannata abbia una discendenza, apprende che due suore del convento hanno genesi incerta. Si tratta di due sorelle, una è Kathleen, l'altra Margaret (Britt Nichols). Per sventare l'anatema Lady De Winter, durante un'ispezione corporale ai danni delle due suore, scopre che Kathleen non è più vergine mettendo così in moto a suo carico il processo di indagine, con inevitabili torture al seguito, per stregoneria. Di fatto, Kathleen e Margaret sono davvero le figlie della strega giustiziata, frutto di un rapporto amoroso con Lord De Winter (Howard Vernon). Mentre Kathleen subisce atroci torture, inflitte al fine di farle confessare ipotetico commercio con Satana -quindi prima d'essere sottoposta al "giudizio di Dio"- Margaret viene sedotta in convento, durante la notte, dal Diavolo in persona, sotto le mentite sembianze di un aitante giovane che velocemente la inizia ai piaceri del sesso. Compresa la sua reale natura che la lega alle potenze infernali, Margaret fugge dal sacro luogo sino a raggiungere Kir, una megera cieca che la aiuta a compiere giusta vendetta.
"Il pianto di una donna adorabile è come una melodia." (L'inquisitore Jeffreys)
Poco dopo l'enorme successo de I diavoli, Jesus Franco si trova coinvolto in una produzione che tenta di sfruttare l'onda del successo del film di Ken Russel. Scrive una sceneggiatura molto articolata, più idonea ad un serial televisivo che non ad un film, con presenza di improbabili risvolti (il voltafaccia nei confronti di Lady De Winter, per amore, tenuto da Renfield; il tradimento di Kathleen nei confronti della sorella) e personaggi che fungono da intermediari (la strega cieca Kir) per tentare di collegare gli improvvisi svarioni narrativi.
La ricostruzione del periodo storico appare molto approssimativa tant'è che, ad esempio, da una finestra aperta in un castello si può scorgere un capannone industriale. Ma quello che preme al regista, più di ogni altro elemento, è l'erotismo: proposto qui in sfaccettate declinazioni con prevalenza di intermezzi lesbo e sadomaso. Mentre la bellissima Britt Nichols, grazie ai delicati lineamenti del viso abbinati ad un fisico da urlo, domina la scena mettendo in pratica autoerotismo e possessione diabolica in senso stretto (a pecora!), nonché godendo di un'umiliante ispezione corporale dai connotati lesbo, tocca ad Anne Libert subire le più agghiaccianti torture, quando sottoposta a supplizi che puntano a stimolare (in senso doloroso) le zone erogene femminili, con particolare accanimento sul seno.
Dato il classico confusionario sistema -tipico di Franco- di riciclare da (e per) altri film (qui c'entrano sia il precedente Il trono di fuoco che il successivo Confessioni proibite di una monaca adolescente) di Le demone è assolutamente consigliato visionarne la versione uncut (pari a 118 minuti) comprensiva di quegli elementi sex & violence che sono, di fatto, il cuore pulsante dell'operazione.
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