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Dracula contro Frankenstein

Regia di Jesús Franco vedi scheda film

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La recensione su Dracula contro Frankenstein

di Donapinto
2 stelle

Giunto al castello del conte Dracula, il barone Frankestein (Dennis Price) resuscita il vampiro, messo precedentemente fuori combattimento dal dott. Seward, riuscendo cosi' a sottometterlo al suo volere. Aiutato anche dalla sua creatura e dal fedelissimo servitore storpio Morpho, il barone si appresta a conquistare il mondo.                                                                                                                                                                                                                                    L'imprevedibile e inaffidabile Jesus Franco dirige quello che sembra un chiarissimo omaggio ai mostri della Universal, tant'e' che verso la fine del film compare anche il personaggio dell'uomo lupo, giusto per non fare torti a nessuno. Franco mette giu' una sceneggiatura che potrebbe riempire al massimo le pagine di un mediocre episodio a fumetti di Dylan Dog, dirigendo una pellicola con un'assenza quasi totale di dialoghi. I primi 15 minuti non sono esenti da una certa suggestione, con il regista che dirige con il suo consueto stile lento e con atmosfere oniriche, con qualche ambizione/pretesa espressionista e senza neanche una parola pronunciata. Dopodiche' il film prende una piega degna di una vera e propria parodia, con situazioni di autentica comicita' involontaria. Il film sembrerebbe ambientato, visti i costumi e le carrozze, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, ma a un tratto sbuca fuori una Mercedes anni 70' guidata da Morpho che scorrazza di notte (notti illuminatissime) con a bordo il barone e il vampiro Dracula (Howard Vernon) che se ne sta fermo e imbambolato con la bocca semiaperta. Vernon per il suo Dracula sembra piu' vicino a quello interpretato da Edmund Purdom in FRACCHIA CONTRO DRACULA che a quelli visti nelle pellicole Hammer o Universal. Quanto alla creatura di Frankestein meglio soprassedere. Inoltre ci sono momenti e inquadrature che lasciano veramente perplessi: giunti nel villaggio, Morpho entra in una locanda per chiedere informazioni su dove si trovi il castello. Prima che il servitore del barone entri, il regista si sente in dovere di inquadrare in primissimo piano un cartello situato all'interno della locanda sulla porta d'entrata dove campeggia chiarissima la scritta "toilette", con tanto di freccia  che indica dove e' ubicato il suddetto locale. Stessa cosa accade quando Morpho se ne va. Ma il top viene raggiunto con l'entrata in scena del licantropo piu' ridicolo della storia del cinema, che si lancia in un altrettanto ridicolo combattimento corpo a corpo con la creatura di Frankestein. Una volta terminato il "terribile" scontro, del licantropo non si hanno piu' notizie, mentre invece la creatura riporta un'infinita' di graffi sul volto, che sembrano più che altro stati inflitti da un'amante particolarmente focosa o da un gatto particolarmente permaloso. Il risultato finale e' piu' simile a una spiritosa barzelletta che a un film.

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