Regia di Marcin Wrona vedi scheda film
Demon è un film dai risvolti horror, ma Wrona utilizza i codici del genere per disseppellire, in senso letterale, i sensi di colpa di un popolo. Sia pure inusuale, la cornice del banchetto di nozze si rivela molto indovinata alla tematica principale che il regista vuole mostrare, cioè quel processo di rimozione del passato che per il popolo polacco significa fare i conti con l'Olocausto.
La possessione demoniaca diventa quindi il grimaldello per far emergere ciò che la terra ha sepolto, mettendo davanti allo specchio le nuove generazioni a confrontarsi con quel passato.
Più la metafora diventa chiara, più il clima festoso della cerimonia diventa grottesco ed assurdo. I personaggi perdono i propri connotati identitari con tonalità a volte comiche come nel dialogo fra il prete cattolico ed il dottore, in cui il primo nega la possessione adducendo spiegazioni scientifiche ed il secondo sostenendo la tesi della possessione. Da un certo punto in poi si assiste ad una nuova opera di seppellimento dell'accaduto, arrivando persino alla negazione dello stesso in un delirio che conduce ad una nuova rimozione. Demon è un film destabilizzante dal punto di vista emotivo. Una volta entrati nel meccanismo difficile toglierselo di dosso. Peccato per la morte del regista, il talento non gli mancava.
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