Regia di Martin Zandvliet vedi scheda film
Sgomberiamo subito le min..ops, i dubbi su questo film e dico subito che l'unico elemento d'interesse è che, almeno, fa conoscere un'appendice importante a quel massacro che fu la seconda guerra mondiale: danesi che sfruttano le ultime avanguardie della Wehrmacht, soldati ragazzini, per sminare le loro spiagge. Detto questo, il racconto di questa compagnia di soldati tedeschi, del buon sergente danese (e del suo simpatico cagnolino, ma perché?!), delle lunghe spiagge bianche del mare del nord, è il tipico film di guerra per le sale parrocchiali. Sì, ogni tanto, e ci mancherebbe, qualche poveraccio salta su una mina, (chi, fra la decina di soldati tedeschi, lo capite entro i primi venti minuti di pellicola), ma, a parte in una occasione, (si saranno distratti), senza sangue, senza nulla, se non qualche lacrimuccia telecomandata. "Land Of Mine" manca di tutto: i film di guerra sono altra roba, sono sporchi, cattivi, potenti. Qui non c'è nulla di tutto questo. C'è il bel compitino, c'è la storia edificante, nessuno è veramente cattivo, ed è tutto tagliato con l'accetta. Prodotto perfetto per la televisione e per chi non ha voglia d'impiastrarsi i sogni notturni con l'ennesima brutale storia di guerra. Peccato. Sullo stesso argomento, invece, per capire la differenza, guardatevi "Kilo Two Bravo - Kajaki" di Paul Katis che, messo a confronto con questo, diventa un capolavoro necessario. Per me sono del tutto incomprensibili gli strilli della critica su questo filmetto da due soldi. Misteri.
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