Regia di Scott Mann vedi scheda film
Film d'azione, divertente ma assolutamente irreale. Avendo necessità di denaro per curare la figlia, un croupier di un casino' si accorda con un altro dipendente per rapinare il locale; durante il colpo, però, le cose non vanno come previsto, ed i due, insieme ad un complice, sono costretti a "dirottare" un autobus. Immediatamente, vengono braccati dalla polizia e dagli scagnozzi del padrone del casinò, un uomo solitario, consumato dal potere e dal malaffare, gravemente malato, ma con la possibilità di fare qualcosa di buono, prima di morire. Il film ha un ritmo molto serrato; mostra una serie di sequenze d'azione piuttosto banali. L'interesse è però tenuto acceso dai frequenti colpi di scena, legati alla definizione dei ruoli dei personaggi ed ai rapporti tra loro; da un certo momento in avanti, infatti, diviene evidente che le cose non sono proprio "come sembrano". Tra i personaggi, spicca il "cattivo", discretamente interpretato da Robert De Niro, l'unico del quale si tenta un approfondimento. Come già scritto, egli è un anziano uomo avvezzo al comando ed insensibile al dolore altri. Ma la consapevolezza di essere gravemente malato lo spinge ad una riflessione sulla persona che è stata e su cosa ha rappresentato per gli altri; pertanto, lentamente, cambia il suo modo di agire, fino, in conclusione della vicenda, a "saltare il fosso". Non sgradevoli, ma stereotipate, le altre interpretazioni. Il film incuriosisce e diverte, a patto di tollerare la scarsa attinenza con la realtà dell'intera vicenda. Ho trovato poco plausibile il progetto della rapina, e ancor meno la fuga in autobus, realizzata di fatto con la collaborazione della polizia; sono irreali infine alcuni dettagli funzionali alla coerenza della trama - ostaggi che si allontanano indisturbati dal luogo del sequestro, etc.; finale relativamente prevedibile.
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