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Helmut Berger, Actor

Regia di Andreas Horvath vedi scheda film

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La recensione su Helmut Berger, Actor

di Corinzio
4 stelle

Helmut Berger, actor non è certamente un biopic. Ci sono ovviamente i riferimenti a volti e immagini che appartengono alla storia ed alla carriera di Berger, ma quello che interessa Horvath è il Berger attuale, la sua vita ed il suo quotidiano. Squallido.

Mi è venuto in mente, ma forse l'assonanza è un po' arbitraria e comunque sottintesa all'interno del film, al Ludwig di Visconti ed in particolare alla sua parabola discendente tra follia e megalomania. Il piccolo appartamento dell'attore a Salisburgo, disordinatissimo ai limiti della fatiscenza, è un caos totale dove anche la domestica fatica a riordinare.

Il parallelismo creato da Horvath tra il racconto di Berger e della domestica mostra un evidente ed efficace contrasto dove da una parte c'è un uomo megalomane e patetico che rivanga amicizie importanti ed il suo luminoso passato e dall'altra il racconto della domestica, più oggettivo, di una persona sola, a volte generosa ma preda dei suoi eccessi alcolici.

Eccessi che a lungo andare colpiranno anche lo stesso Horvat, vittima delle continue provocazioni dell'attore, sempre con il bicchiere in mano e quasi sempre ubriaco. Quindi tra un quasi stalking telefonico e di continui insulti di un Berger ormai fuori controllo, fra l'altro invitato (e mantenuto) dai suoi "amici" del jet set come un buffone di corte, anche il regista si ritrova trascinato nel vortice che culmina con la masturbazione dello stesso Berger davanti alla macchina da presa (che fa il paio, ma più nascosta di quella ad inizio film).

Francamente non saprei se il tutto sia stato un gioco studiato a tavolino, ma il risultato è sconfortante non tanto per la scena finale, il momento più trash della mostra di Venezia senza dubbio, quanto per un accumulo di sottolineature ed eccessi che aggiungono poco a quello che si era già capito a metà film.

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