Regia di Johannes Roberts vedi scheda film
Adrenalinico e opprimente incrocio tra survival e shark movie, in grado di rivitalizzare il genere sugli squali pesantemente inflazionato (e ridicolizzato) dalle terribili produzioni Asylum.
Le sorelle Kate (Claire Holt) e Lisa (Mandy Moore), mentre sono in vacanza in Messico fanno la conoscenza di due ragazzi locali che le invitano a fare un'esperienza fuori dall'ordinario: una immersione dentro una gabbia di protezione, circondate da squali. Dopo i due ragazzi, tocca a Kate e Lisa sperimentare il brivido subacqueo ma qualcosa va storto. Si rompe il cavo collegato alla struttura che precipita così sul fondo, a 47 metri di profondità.
Notevole shark movie, impostato in maniera senz'altro claustrofobica e con un'ambientazione diversa dalla media. La sceneggiatura, molto sintetica e quasi inesistente, lascia spazio alle ottime riprese in immersione, con la compartecipazione di veri squali. Il realismo è ai massimi livelli e la tensione non cala mai di tono. Per certi aspetti -fatte le dovute differenze- ricorda l'interessante Open water anche se tecnicamente il regista Johannes Roberts può fare molto meglio, avendo evidentemente a disposizione un budget di tutto rispetto, in grado di rendere sullo schermo un effetto di verosimiglianza che attanaglia alla poltrona lo spettatore.
Grazie a una discreta conoscenza dei meccanismi che stanno dietro la direzione di un film, Roberts (attivo sui set dal lontano 2002 con lo straight to video Sanitarium) recupera punti a seguito del mediocre horror The other side of the door (2016) girando questo notevole 47 metri. Film -con un finale decisamente inatteso dato il genere- che ha giustamente ottenuto un discreto riscontro di pubblico, dando così l'opportunità al regista di lavorare -dopo avere messo mano all'home invasion di The strangers: prey at night- al sequel (47 meters down: the next chapter) annunciato in uscita per il 2019.
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