Regia di Johannes Roberts vedi scheda film
Un discreto film che apre le porte della stagione estiva, non di certo per la gioia dei numerosi turisti che si cimenteranno tramite il supporto di una gabbia, nel vedere lo squalo bianco nel suo ambiente.
Con l'arrivo imminente della stagione estiva quasi alle porte, esce nelle nostre sale questo 47 metri, che per molti potrà portare un minimo di suggestione nel farsi un bel bagno lontano dalla costa, per altri invece "io mi aggiungo a questo drappello" non si farà per niente opprimere da questo cinema, quello degli shark movie ormai diventati un vero è proprio fenomeno virale nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, come del resto anche il genere dei ghost movie che quest'anno ha avuti tante uscite come questo.
Già nel 2016 era uscito nelle nostre sale il buon Paradise Beach che ha riscosso un buon successo, sia di pubblico che di critica accaparrandosi voti più o meno nella sufficienza, a quanto pare non è di meno questo lungometraggio, che non si proietta in primo luogo nel genere degli Shark Movie, ma in primis in un genere non perfettamente riconosciuto, e che quindi almeno a me è sembrato vada dall'avventuresco sino all'horror e al thriller.
Quindi la cosa che lo differenzia dagli altri è che il protagonista principale non è più lo squalo, ma bensì l'ambiente in cui vive, in questo caso le profondite dell'oceano, sottoforma di 47 metri tra le protagoniste ed una salvezza garantita e scontata almeno a me ha dato questa sensazione dall'inizio alla fine, con il susseguirsi di varie sfide personali e costellata da un tragitto pieno di insidie dentro l'elemento in cui l'essere umano è più vulnerabile.
Mi è sembrato buona invece l'idea di dare un falso finale al lungometraggio prima di quello veritiero, per meglio dire come era stato realizzato quello di The Descent, quindi un ottima idea che da qualche punto a favore di questo lavoro targato Johannes Roberts, con la partecipazione del famoso Metthew Modine "il soldato Joker di Full Metal Jacket".
Per concludere questa mia breve parentesi critica, 47 metri è un film discreto con una base non molto solida come il verricello della gabbia antisqualo del film, lo differenzia dalla massa l'azzardo di non avere come pericolo principale lo squalo ma bensi il suo ambiente, un finale buono e una parte recitativa anch'essa discreta, i punti deboli inoltre sono una tensione discreta con alcuni tentativi di Jumpscare falliti, ottimi invece gli effetti digitali e una minima tensione caustrofobica , una spanna sotto Paradise Beach.
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