Regia di Johannes Roberts vedi scheda film
Intrigante il soggetto, insoddisfacente il risultato
Nonostante una location oppressiva, claustrofobica e lontana dalla salvezza, il risultato a mio parere è piuttosto noioso. Un thriller che riesce a mettere pochissima tensione e non sfrutta le potenzialità del soggetto, che vede due ragazze in vacanza in Messico e più o meno aperte a esperienze indimenticabili: una notte infatti seguono il consiglio di due giovanotti di scendere in mare aperto, protette da una gabbia e a soli 5 metri di profondità, per poter visionare anche predatori a piccola distanza, preferibilmente (e saranno esaudite) squali, ma per un incidente si ritroveranno in fondo al mare con una scorta limitata di ossigeno. E il primo difetto è già nella caratterizzazione delle protagoniste: invece di mostrare dei dialoghi interessanti e realistici, al limite della follia, esplicitando la situazione da incubo in cui si troveranno, magari ricordando avvenimenti passati, facendo dunque percepire tutta la loro angoscia e il più umano dei sentimenti, ovvero la paura di morire, vengono ridotte alle solite turiste del genere che più maldestre non si può (mani di ricotta), al topos dell'intraprendente e della riservata, che alla fine viene convinta facilmente, e soprattutto dedicano una sola scena ad un dialogo sensato, che avrebbe potuto far capire come in situazioni del genere le verità vengano a galla (solo le verità). Inoltre una di loro si concede tranquillamente entrate e uscite dalla gabbia, dimostrando allo spettatore un grande deretano, che gli permette una nuotatina in mare aperto senza che gli squali la disturbino (fino ad un certo punto). Anche il finale è ingannevole: sembra promettente, senza speranze, realisticamente arrendevole e ingannatore, invece rimane aperto e confuso. Un vero peccato il tutto, perché le musiche di TomAndAndy sono proprio azzeccate e l'unica fonte di tensione, insieme ai soliti e molto prevedibili jumpscare, e poi la situazione è davvero il massimo per una pellicola del genere, quasi tutta ambientata sott'acqua, che invece presenta una sceneggiatura di Ernest Riera e del regista ripetitiva e con solo alla fine un colpo si scena. Il regista è l'inglese Johannes Roberts, per niente nuovo agli horror, autore tra gli altri del malcriticato "The other side of the Door". Protagoniste sono Lisa (Mandy Moore) e Kate (Claire Holt) e troviamo anche nella breve parte del capitano della barca l'ex soldato Joker Matthew Modine. L'obiettivo di un film del genere è far stare col fiato sospeso e far incollare alla poltrona, ma nel caso mio non ci è riuscito, non mi ha intrattenuto e ha anzi dilatato la durata effettiva di neanche un'ora e mezza. L'anno scorso invece era uscito "Paradise Beach", uno shark movie molto più intrigante e riuscito sia nella tensione sia nella caratterizzazione, dimostrazione che non sempre è necessaria un'idea geniale: l'importante è avere i tempi giusti. In questo caso purtroppo, nonostante la produzione di Alexandre Aja, che di pesci affamati se ne intende (Piranha 3D), non notiamo né la presenza ingombrante del predatore, né una minaccia trasmessa allo spettatore.
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