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La ragazza che sapeva troppo

Regia di Colm McCarthy vedi scheda film

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La recensione su La ragazza che sapeva troppo

di YellowBastard
6 stelle

Anche Netflix si inserisce nel filone degli zombie-movie con il suo primo titolo originale inerente (la splendida serie TV coreana Kingdom arriverà più tardi) nato dalla collaborazione tra Stati Uniti e UK e tratto dall’omonimo romanzo (The Girl with All the Gifts in originale) scritto, in contemporanea con la sceneggiatura cinematografica, da Mike Carrey.

 

Risultato immagini per la ragazza che sapeva troppo 2016

 

La pellicola (dal titolo italiano al solito fuorviante e anche piuttosto sbagliato) racconta di un futuro distopico non troppo lontano nel tempo nella quale la maggioranza della razza umana è stata infettata da un particolare fungo che li ha trasformati in esseri chiamati “famelici”, simili a zombi e il cui unico scopo è diffondere la malattia infettando a loro volta chi ancora non è stato contagiato.

Tra i pochi sopravvissuti un gruppo di militari e scienziati cercano, all’interno di un bunker in Inghilterra, di trovare una cura studiando una seconda generazione di infetti, dall’aspetto di bambini ma con l’infezione pronta a trasformarli in un qualsiasi momento in una terribile minaccia.

 

Non è strano, data l’inflazione riguardo alla tematica al cinema e in Tv sui morti viventi, avere fin da subito una fastidiosa sensazione di dejà vu, specie con un inizio che può facilmente portare alla memoria l’incipit de Il giorno degli zombie, film del 1985 del demiurgo George A. Romero, mentre, dopo la fuga dal centro ricerche, vengono invece rivelate le maggiori influenze di una pellicola più recente come 28 giorni dopo di Danny Boyle, specie per le ambientazioni cittadine e per la natura particolare degli infetti stessi (abbastanza simile), in quanto di produzioni a tema, belle e/o brutte che siano, ce ne sono diverse, ognuna disposta ad affrontare l’argomento a modo suo e cercando di proporre qualcosa di nuovo.

 

La pellicola prodotta da Netflix cerca di fare lo stesso, con un approccio di qualità e, soprattutto, di un’originalità che lo distingua dalla massa, e trovandola nell’idea di un’infezione di natura micotica, suggerita da un documentario della BBC Planet Earth del 2008 che rivelava di come alcuni funghi cordyceps riuscivano a controllare delle formiche in modo che agissero per conto loro (documentario che è anche all’origine dell’idea alla base del videogioco The Last of Us della Sony Interactive Entertainment, per altro prossimo a sua volta a un adattamento televisivo per HBO) che le permette di essere se non eccezionale almeno diverso dal solito, anche attraverso una visione del mondo filtrata dagli occhi della bambina protagonista, piuttosto che da quella degli adulti, che permette di trasformare l’orrore quasi in una fiaba (per quanto dark), con relativa morale relativa alla mutazione/evoluzione del genere umano e al ricambio generazionale della specie, concetto per altro già espresso nel romanzo Io sono leggenda di Richard Matheson (perché è la sola razza umana a dover per forza prevalere sulle altre forme di vita?  Fino a dove possiamo spingerci per garantire la nostra sopravvivenza a discapito delle altre? Quali limiti (scientifici? biologici? morali?) dobbiamo travolgere per mantenere la nostra supremazia nel mondo?) in un finale piuttosto anomalo quanto cinico (beffardo?) per lo spettatore.

 

Risultato immagini per la ragazza che sapeva troppo 2016

 

Il film è interpretato da Glenn Close, Gemma Arterton, Paddy Consadine e la giovanissima (e bravissima) Sennia Nanua nel ruolo della protagonista.

 

VOTO: 6

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