Regia di Colm McCarthy vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE - AFA ESTIVA & BRIVIDI HORROR
Una sorta di prigione. Che tiene incatenati bambini apparentemente indifesi. Soldati armati e tesi li prelevano dalle celle sul far di un mattino che non riesce a manifestarsi, considerato che l'aria aperta non è un lusso che appartiene loro, da anguste stanze che singolarmente li custodiscono: armati e vigili, li legano come abbiamo visto fare per Hannibal Lecter, e li portano in un'area comune, a scuola.
Li, tra gli altri, un'insegnante in particolare si prende cura di quegli esserini, accontentando o venenso incontro con incedere indulgente e materno nei riguardi delle loro richieste.
Chi sono e cosa ci fanno in quella tetra struttura? Nell'ambito di una epidemia che ha trasformato in zombies quasi tutta la popolazione (Ci troviamo in U.K., ma nulla ci fa pensare che la calamità non abbia proporzioni globali), una scienziata è riuscita a portare quasi a termine un vaccino, per la messa al punto del quale verranno utilizzati i piccoli zombies come cavie sacrificali.
Ma una bimba tra tutte quelle creature si distingue per la brillantezza e la sensibilità del suo comportamento e carattere, come se il trattamento della scienziata avesse sortito su di lei effetti più marcati, tali da riconoscerla come ideale prescelta per il trattamento sacrificale atto a generare il vaccino liberatorio e salvifico.
Ma l'insegnante, affezionata alla bimba, si oppone e quando la situazione precipita e i mostri invadono la zona militarizzata protetta, nella fuga per la salvezza si ritroveranno i pochi superstiti che già abbiamo imparato a conoscere, costretti a convivere e collaborare assieme per sopravvivere, nonostante le diversità caratteriali e di opinione che li dividono.
Non che manchino i luoghi comuni più abusati di un genere che ha già dato molto, o troppo al cinema, e lo diciamo proprio, con un certo malincuore, proprio a pochi giorni dal doloroso lutto che ci ha portato via il grande Romero, padre ufficiale ed indiscusso dei non morti.
Ma il film del cineasta inglese Colm McCarthy - già avvezzo alle atmosfere horror, dopo un incipit a rischio in cui la presenza della bambina in in ruolo-fulcro, fa temere il peggio quanto a derive ricattatorie senza scampo - acquisisce una sua dignità grazie anche a indovinate atmosfere catastrofiche di massa, alla scelta di rappresentare gli zombies come una folla dormiente che accalca vie e strade, pronta a risvegliarsi al primo alito di vita su cui rifarsi per fagocitarlo.
Tra gli attori noti, Gemma Arterton si impegna nel ruolo della maestra tutto sentimento: Paddy Considine sfodera un tratto marziale non proprio inedito, ma chi ci piace ritrovare in forma come negli anni '80 è la grande Glen Close, qui scienziata determinata a debellare la catastrofe anche a prezzi sconvenienti in termini di umanità e empatia vetso il pubblico.
Un gran momento, questo ultimo, di attività per l'attrice, presente in oltre 7 titoli lungo il corrente 2017, e per quanto mi riguarda, una delle mie interpreti preferite da oltre un trentennio.
Titolo italiano orribile, incongruo, deviante per riferimenti hitckockiani non plausibili, già utilizzato più propriamente da Mario Bava per un suo giallo piuttosto noto.
Siamo lontani dal compatrioti fondamentale "28 giorni dopo" di Boyle, ma in fondo non certo anni luce.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta