Il procuratore Jonathan Parks viene incaricato di uccidere un suo cliente. Questi è attualmente detenuto nel penitenziario di Dodgeville e abbandonato nella cella d’isolamento numero 213, riservata ai criminali colpevoli di atti violenti in nome di Dio o di Satana.
Horror: zero. La storia non ha senso e sta in piedi per miracolo. L'unico orrore è il trattamento riservato ai detenuti. Solo nell'ultima scena, le cose si vedono nella giusta prospettiva, ma è un po' tardi. Voto 5.
Horror sospeso tra razionale e sovrannaturale, sempre in bilico tra possibile e impossibile, ma che poi coraggiosamente trova risoluzione in un finale che affonda, con garbata compassione, nel "mare delle Tenebre" ...
Michael Gray (Eric Balfour) è un avvocato di grido, attualmente impegnato nella difesa di un presunto omicida. Per vincere la causa gioca sporco ed incarica un losco tipo di zittire un testimonte in grado di ribaltare il processo a suo sfavore. Mentre si trova in udienza con il suo assistito, nella cella 213, il carcerato si uccide facendo ricadere la colpa su Michael e… leggi tutto
Quale mistero si nasconde nella cella numero 213? Paura eh?
Stephen Kay - già autore del poco gradito Boogeyman. L’uomo nero - mette sul piatto parecchie idee, probabilmente anche troppe, ma la sua è una formula che fatica a trovare un equilibrio, anche minimo.
L’identità viene tirata per il collo da più parti e Cell 213 rischia di rimanere con un pugno… leggi tutto
Assurdo prison movie in salsa soprannaturale del tutto inverosimile. Un avvocato dal senso etico più che discutibile finisce incolpato di un omicidio non voluto né attribuibile a una sua colpa. Condannato senza difesa, scopre di esser finito in una cella in diretto contatto con un demone tentatore che ne tasta l'anima per stabilire se sarà spedito all'inferno oppure redento.…
Michael Gray (Eric Balfour) è un avvocato di grido, attualmente impegnato nella difesa di un presunto omicida. Per vincere la causa gioca sporco ed incarica un losco tipo di zittire un testimonte in grado di ribaltare il processo a suo sfavore. Mentre si trova in udienza con il suo assistito, nella cella 213, il carcerato si uccide facendo ricadere la colpa su Michael e…
Quale mistero si nasconde nella cella numero 213? Paura eh?
Stephen Kay - già autore del poco gradito Boogeyman. L’uomo nero - mette sul piatto parecchie idee, probabilmente anche troppe, ma la sua è una formula che fatica a trovare un equilibrio, anche minimo.
L’identità viene tirata per il collo da più parti e Cell 213 rischia di rimanere con un pugno…
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Commenti (3) vedi tutti
Horror: zero. La storia non ha senso e sta in piedi per miracolo. L'unico orrore è il trattamento riservato ai detenuti. Solo nell'ultima scena, le cose si vedono nella giusta prospettiva, ma è un po' tardi. Voto 5.
commento di ezzo24Non e stato male 5 e mezzo , pero non metto la sufficienza perche non mi ha tanto preso
commento di eros7378Horror sospeso tra razionale e sovrannaturale, sempre in bilico tra possibile e impossibile, ma che poi coraggiosamente trova risoluzione in un finale che affonda, con garbata compassione, nel "mare delle Tenebre" ...
leggi la recensione completa di undying