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L'attenzione

Regia di Giovanni Soldati vedi scheda film

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La recensione su L'attenzione

di mm40
3 stelle

Un noto giornalista sta rientrando in Italia in aereo; non vede la moglie da tempo e non ha rapporti sessuali con lei da mesi. La donna attende il momento di accoppiarsi con ansia, ma quel momento non arriva e, anzi, l'uomo sembra preferirle delle altre, arrivando perfino ad avere delle attenzioni per la figlia adolescente di lei. La situazione degenera molto rapidamente.


Un pasticcio senza capo, né coda, questo L'attenzione, tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia con una sceneggiatura di Leone Colonna e del regista Giovanni Soldati (con la collaborazione di Rodolfo Sonego); un dramma psicologico a tinte erotiche che non decolla mai, vuoi per la messa in scena troppo macchinosa, per nulla sciolta, vuoi per la trama confusionaria che affastella in maniera sgraziata sensi di colpa, pulsioni libidinose e nevrosi di coppia borghese. Per il figlio di Mario Soldati si tratta della prima regia espressamente cinematografica, dopo aver girato la serie televisiva I racconti del maresciallo l'anno precedente – curiosamente anche lì con Arnoldo Foà e Stefania Sandrelli; quest'ultima veniva poi dal successo 'pruriginoso' di La chiave (Tinto Brass, 1983) che inevitabilmente le portò una serie di proposte di ruoli, diciamo, licenziosi. Qui in realtà si spoglia poco o nulla, ma è tutto il film a promettere e non mantenere; quantomeno curiosa la scelta di far interpretare la figlia (sul set) della Sandrelli alla reale figlia Amanda, che aveva d'altronde esordito sul grande schermo solamente qualche mese prima con Non ci resta che piangere (Roberto Benigni e Massimo Troisi, 1984). A completare il nucleo del cast de L'attenzione c'è poi Ben Cross, già protagonista di Momenti di gloria (Hugh Hudson, 1981). Nel complesso una confezione professionale, ma davvero poco di memorabile: più sbadigli che fremiti e turbamenti. 3/10.

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