Regia di Renato Castellani vedi scheda film
Il neorealismo stava prendendo già una forma diversa, sotto le mani di Castellani,e con Due Soldi di Speranza la cosa si è confermata, non per niente uno dei collaboratori alla sceneggiatura era Margadonna, sceneggiatore di Pane, amore. Fra gli altri appare anche il nome di Sergio Amidei, uno dei nostri grandissimi.Aiuto regista Franco brusati che poi diverrà un regista ottimo e diverso nel nostro panorama italiano.. e guardando il cast tecnico ci si incanta per i tanti nomi che poi verranno a splendere. Un'operazione diversa, e se c'è nella trama un po' di approssimazione, non è quella che può intaccare la riuscita del film che fu premiato con premi speciali al Festival di Venezia.
Qui il cast è preso dalla strada con qualche nome che si farà, come Alberto Sordi, riconoscibilissimo nella sua multiforme caratterizzazione. L'ambientazione è quello che conta, un'Italia del durante e dopo guerra, che rimane un manifesto importante nella nostra storia di costume. Diciamo che salta agli occhi la fotografia che viene fuori, che ci rircorda quello che è stato il cinema di Pasolini nei primi anni '60.
Presa da una storia vera, nei sobborghi di una Roma popolare
Nino Rota compone benissimo e lo sappiamo
Ruolo a più facce, che è un po' un programma di quello che sarà la sua cariera
Carina, un volto decisamente bello, che però non ha insistito nel mondo del cinema, ritornando nell'anonimato
Lo si ricorda per questo film, ma ancora di più per Miracolo a Milano, ha un volto che rimane in mente.
Giusto per questo ruolo e ben guidato
Una bella sterzata per Castellani che ebbe una geniale idea di servirsi di un idea di neorealismo per raccontare la nostra storia di costume
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