Regia di Alberto Vázquez, Pedro Rivero vedi scheda film
In uno scenario postatomico, su un'isola decadente in cui imperano miseria e violenza, tre ragazzine decidono di rubare i risparmi di un pescatore per comprarsi un'imbarcazione e andarsene via per sempre. La loro strada incrocia quella di Birdboy, un giovane ragazzo-uccello dal cuore d'oro, ma soggiogato dalla droga.
Pedro Rivero e Alberto Vazquez avevano già tentato quattro anni prima la carta del cinema per la trasposizione delle avventure dei loro personaggi a fumetti: era il 2011 quando usciva infatti il cortometraggio Birdboy, tredici minuti che inquadravano i personaggi centrali di questo Psiconautas. Che, sempre basato sul graphic novel dei due registi, racconta invece una storia molto più complessa e intricata, nella quale si intersecano le vicende di alcuni perdenti privi di speranza e di fiducia nel prossimo, con il fulcro di tutta la trama nell'amore impossibile tra Birdboy e Dinky. Un'opera realmente nera, e non solo per l'ampio uso di tale colore (la notte e le ombre dominano costantemente), ma soprattutto per la disperazione in cui versano i protagonisti, che pare non dissolversi mai, non poter essere neppure scalfita da un'estemporanea nota positiva. Il finale, comunque, riesce a sorprendere. Sempre un passo indietro rispetto alla trama – ma in ogni caso presenti – rimangono la morale ambientalista e quella contro l'abuso di droghe. Bello il lavoro di per sé, meritevole di una visione insomma, e ben assortite le caratterizzazioni sia dal punto di vista grafico-estetico che da quello delle personalità e delle interrelazioni tra i personaggi. Un po' di confusione forse nell'incipit, quando vengono messe subito in scena le varie sottotrame; altrettanto (la confusione, si intende) può dirsi del titolo: all'originale Psiconautas è stato aggiunto il sottotitolo Los ninhos olvidados (i bambini dimenticati), mentre sul mercato internazionale il film è uscito come Birdboy: The forgotten children. 6/10.
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