Regia di Francesco Maselli vedi scheda film
Un uomo riceve in regalo una macchina fotografica e comincia a scattare ossessivamente immagini della sua donna, nell'interno domestico. Ben presto la passione diventa una irrefrenabile mania, guastando la psiche dell'uomo.
Nel 1983 la Rai mette in piedi un progetto ambizioso e malriuscito, quale è stato a tutti gli effetti Dieci registi italiani, dieci racconti italiani. Fra gli altri autori (cinematografici e letterari), sono stati coinvolti Citto Maselli - anche sceneggiatore - e Italo Calvino con il suo racconto L'avventura di un fotografo. Gli standard del prodotto sono abbastanza ridotti e i 65 minuti di durata della pellicola rivelano una scarsa adesione emotiva al lavoro da parte del pur professionale Maselli; L'avventura di un fotografo sembra insomma un compitino svolto come da dovere, ma senza più di tanto interesse. A dare questa idea sarà forse anche la presenza, nei due ruoli centrali, di due interpreti mediocri come Paolo Falace e Nunzia Greco, le cui carriere si sono svolte quasi interamente all'ombra delle produzioni di mamma Rai, senza lasciare evidenti tracce. Anche lo stesso Maselli ha fatto di meglio, francamente. La storia è comunque intrigante, a prescindere dalla mancante verve della narrazione per immagini, e dotata di un finale oltremodo ironico e anticipatore, in realtà, dell'epoca in arrivo, legata indissolubilmente alla percezione visiva (e alla cattura di essa nel tempo) e a una vacua furia estetica senza precedenti. Costumi di Lina Nerli Taviani, musiche rumoristiche al limite del fastidioso di Giovanna Marini. 3/10.
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