Regia di Kasper Barfoed vedi scheda film
Europei di calcio 1992: la Danimarca viene ripescata a pochi giorni dall'inizio per via dell'esclusione della Jugoslavia martoriata dalla guerra civile. Una squadra di giocatori con la testa già alle vacanze estive, priva dell'unico fuoriclasse riconosciuto (Michael Laudrup), in dissidio con un allenatore rude e mal visto da stampa e federazione calcistica nazionale: i presupposti per un'impresa epocale ci sono tutti.
Estate '92 è uno dei rarissimi film che restituiscono sullo schermo il fascino del campo, dell'azione sportiva: basterebbe questo a decretare il successo della pellicola scritta (con Anders Frithiof August) e diretta da Kasper Barfoed, quarantenne danese con alle spalle qualche esperienza di regia non particolarmente rilevante, fra cinema e tv. Ma è anche - non sempre, ma spesso - il classico polpettone patetico che mischia senza troppa cura la realtà dei fatti con elementi esasperati, drammatizzati all'eccesso o puramente inventati. Ciononostante la trama è specchio di quanto realmente accadde in quella magica estate del 1992, che vide una formazione 'proletaria', di nessuna nobiltà calcistica come la Danimarca laurearsi campione d'Europa lasciandosi dietro con evidenti meriti nazionali blasonate e in quel particolare momento fortissime come Olanda e Germania (rispettivamente sconfitte in semifinale e in finale). Come questo miracolo sportivo sia stato possibile, è presto detto: tutto il film ruota attorno alla figura del vero artefice dell'impresa, cioè Richard Moeller Nielsen, allenatore di 55 anni dal carattere chiuso, antipatico ai media, alla federazione calcistica danese e perfino ai suoi stessi giocatori, tanto che la stella - l'unica di quella squadra - Michael Laudrup deciderà di rinunciare alla nazionale pur di non avere a che fare con lui. Moeller Nielsen, splendidamente interpretato da Ulrich Thomsen, offre più spunti per un'analogia con l'Antonio Conte degli Europei 2016, mister inviso agli italiani, capace di tenere fuori formazione qualche star (Balotelli, Cassano) pur di dare coesione a un gruppo 'operaio' e determinato. Estate '92 è un inno a questa determinazione, quella che consente a uno sportivo di raggiungere la vetta, e a chiunque nella sua quotidianità di realizzare le proprie piccole e grandi imprese. In parallelo scorrono le vicende - incredibili, a dir poco, ma vere al 100% - di Kim Vilfort (Mikkel Boe Folsgaard), l'attaccante danese che al termine di ogni partita dell'europeo (giocato in Svezia) correva al capezzale della figlia di 8 anni malata di leucemia e che segnò il gol del 2 a 0 nella finale in cui la Danimarca umiliò la Germania. Una storia che meritava la messa in scena e che ha dovuto attendere purtroppo la morte di Moeller Nielsen (nel 2014) per essere compiuta. 5/10.
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