Regia di Goffredo Alessandrini vedi scheda film
Vita e opere, da bambino vivace ad adulto fondatore dei salesiani, di don Giovanni Bosco.
Quinta regia di Goffredo Alessandrini, classe 1904 e destinato a diventare una delle punte di diamante della cinematografia del regime fascista, Don Bosco è un’epica ricostruzione delle vicende terrene dell’eponimo sacerdote, fresco di canonizzazione (1934, per mano del papa Pio XI) e figura di riferimento nel cristianesimo per quanto riguarda la carità e l’educazione dei piccoli. Buona la tenuta narrativa, piuttosto vivace anche al netto di qualche sovraccarico patetico pur sempre inevitabile dati gli argomenti e il periodo di realizzazione della pellicola; la sceneggiatura è stata firmata dal regista stesso insieme ad Aldo Vergano (ma sia Imdb che Wikipedia sostengono che ci sia la mano aggiuntiva, non accreditata, di Sergio Amidei), su soggetto di Rufillo Uguccioni e Onorato Castellino. Impressione più che positiva lascia la prestazione del protagonista Gian Paolo Rosmino, al cui fianco compaiono tra gli altri Maria Vincenza Stiffi, Ferdinando Mayer (il piccolo Giovanni) e Roberto Pasetti. Un omonimo Don Bosco verrà girato oltre mezzo secolo più tardi, nel 1988, da Leandro Castellani, e nel 2004 Lodovico Gasparini dirigerà per la Rai una fiction dal titolo identico con Flavio Insinna nei panni del fondatore dei salesiani. Indubbiamente questo film rimane il meglio riuscito della terna. 5/10.
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