Regia di David Wnendt vedi scheda film
Satira sprezzante, pungente ai limiti massimi su ritorno di Hitler nel presente. Fa riflettere ed inquieta. Filmone!
"La storia si ripete", questo dovrebbe essere il sunto di questo film incredibile ed allo stesso tempo inquietante.
Il Fuhrer, ritornato in vita nei giorni nostri esattamente dove morì l'ultima volta, deve comprendere bene la realtà in qui si trova e, una volta venuto a conoscenza dei nuovi strumenti propagandistici nati durante la sua "assenza", decide di sfruttarli per influenzare le masse più daluse dalla gestione governativa degli ultimi anni.
Con idee ferree e non arretrando di un centrimetro (come suo solito, è il caso di dire) si insinua pian piano nel network nazionale, che lo considera un semplice, ma molto convincente, fenomento da baraccone, prendendo via via consensi sempre più ampi (con l'utilizzo anche di Facebook).
Girato come un falso documentario, questa pellicola ci fa capire come in realtà gran parte della popolazione tedesca covi dentro di se, senza neanche saperlo, gran parte delle ideologie di Hitler e che questi non faccia altro per tutto il film che dire ciò che pensa senza alcun tipo di autocentsura, sfruttando proprio il fatto di essere ritenuto, per forza di cose, un attore comico emulatore.
Ciò che rende geniale questo film sono le VERE INTERVISTE ai passanti con affianco uno strepitoso ed incredibile Oliver Masucci nei panni del Fuhrer, in piena improvvisazione e dunque senza copione alcuno.
La frase più emblematica e agghiacciante del film è quella dell'anziana e malata madre ebrea di una dei personaggi di contorno che, una volta riconosciuto dalla sola voce di essere di fronte al vero Hitler, e venuti a galla tutti i ricordi e gli orrori del Terzo Reich, esclama: "anche all'epoca, all'inizio, ridevano di lui ...". E questo far riflettere come a distanza di 70/80 anni non c'è poi così tanta differenza di idee e di come la lo sfuttamento dei mezzi di comunicazione (in primis televisione e internet) possa essere quanto mai pericoloso proprio perchè fruibile dalla maggiorparte delle persone.
L'unica soluzione, come fa capire la scena sopracitata, sta nel RICORDO. E' il ricordo di ciò che è stato che fa da scudo a tutte le influenze mediatiche di cui potremmo essere vittime.
Quesa è una pellicola che dovrebbe essere vista da tutti (e gurda caso in Italia è uscita in un manciata di sale e per soli tre giorni)
proprio per comprendere la forza e il potere (oscuro) dei media.
Per evitare che la storia si ripeta ...
Un piccolo capolavoro.
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