Regia di David Wnendt vedi scheda film
Tecnicamente di cattivo gusto, lento ad ingranare, con un finale discreto e di valore per l'attualità.
"Un ottimo inizio" dice Hitler alla fine del film, mentre si susseguono immagini reali di manifestazioni e rivolte neo-naziste e di estrema destra in tutta europa.
Un'opera che ci mette un po' ad ingranare, con il suo (mal) elaborato linguaggio semi-documentaristico, ma che alla fine ripaga lo spettatore: infatti, se la prima ora è poco brillante e ampiamente prevedibile (con un deciso Hitler pronto ad analizzare il mondo e a riproporre le sue idee), nella seconda parte riesce anche a stupire con del buon metacinema (utilizzato per uno scopo e non a caso), un messaggio chiaro alla crisi contemporanea e un buon colpo di scena.
Tecnicamente non c'è nulla di buono, anzi.. la regia è deludente, quasi fastidiosa nella prima ora (è la sceneggiatura a salvare, nella seconda parte, il film), i personaggi poco e mal caratterizzati (anche Hitler ha qualche pecca come personaggio), i tempi comici imprecisi.
D'altro canto è nella critica al pattume televisivo, nella citazione paradossale della scena madre de "Gli ultimi giorni di Hitler" (dove al posto del Fhurer c'è un ambizioso direttore televisivo), nella sequenza sul tetto che si vede l'originalità ma soprattutto l'importanza morale dell'opera.
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