Regia di Patricia Rozema vedi scheda film
La scomparsa dell'elettricità, con tutti i gravi problemi che essa potrebbe causare nell'ambito di una società tecnologica come la nostra, è un ottimo pretesto per cercare di costruire prima, e approfondire poi, il rapporto tra due sorelle messo alle corde da una situazione di così ampio disagio.
L'algida aspirante ballerina Evan Rachel Wood (Eva) e la più impulsiva studentessa Ellen Page (Nell) si ritrovano isolate, circondate da una lussureggiante foresta, impossibilitate a raggiungere il più vicino centro abitato e recluse nella loro curiosa abitazione. Dovranno imparare a sopravvivere mentre la gravità di ciò sta succedendo nel resto del mondo è solo intuibile.
Sulle note della struggente "Wild is the wind" di Cat Power si snoda un vissuto fatto di affetto, scontri, incomprensioni, piccoli e grandi drammi alternati ad imprevedibili successi. La storia è quindi piacevolmente cangiante, improntata per lo più su un registro drammatico non privo tuttavia di alcune incursioni rasserenatrici. Le magagne però non mancano, innanzitutto è facile denotare una certa ridondanza, mentre l'aderenza ad un possibile realismo decade sul finale, eccessivamente campato in aria a causa di scelte narrative probabilmente affrettate.
La regia di Patricia Rozema è poi troppo spesso compiaciuta, si notano punte di un mal celato narcisismo autoriale, mentre non sempre si persegue il sentiero del giusto equilibrio, con scene "madri" spesso sovraccaricate, e, più raramente, asciugate e rese troppo dirette.
Però "Into the forest", pur con i suoi difetti, affascina: compiuto dal punto di vista metaforico e riuscito nella (ri)strutturazione di un rapporto fondato sulla cooperazione.
Brave le protagoniste, anche se la Page nei primi piani esagera con musini imbronciati/addolorati che ne sminuiscono l'indubbia vitalità recitativa.
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