Tharlo è un orfano. Ormai adulto, si guadagna da vivere come pastore del villaggio. Si è fatto crescere una treccia, così la gente lo chiama semplicemente “Treccia”, dal momento che comunque nessuno ricorda il suo vero nome. Tharlo ha una buona memoria; si ricorda moltissime cose, tranne il proprio nome. Ormai è sulla quarantina, e non ha mai avuto una donna. Quando va in città per farsi una foto per la carta d’identità, incontra dal barbiere una ragazza che cambierà il corso della sua vita. Si imbarca in un viaggio per trovare se stesso. Vende tutte le sue pecore e quelle che gli altri abitanti del villaggio gli hanno affidato affinché se ne prendesse cura, e decide di usare i soldi per girare il mondo con la ragazza, solo per ritrovarsi imbrogliato e tradito da quest’ultima. Ironicamente, nel viaggio alla scoperta di se stesso, Tharlo ha perso il senso della propria identità. Mentre assiste allo specchio al taglio della sua treccia che lo lascia calvo, non riesce più a vedersi come un uomo con una storia in cui possa riconoscersi.
È lungo e difficile il cammino che porta a trovare la propria identità. E lo è, altrettanto, il cammino che conduce a perderla. Tharlo è un pastore tibetano. Vive da eremita, con il suo gregge, in una zona semidesertica di montagna. Basterebbe a se stesso, se fosse davvero solo al mondo. Se nessuno lo conoscesse, né sentisse il desiderio di conoscerlo. Ma il… leggi tutto
Visto al festival di Venezia 72
Un film fatto di fotografie, la telecamera è sempre ferma nel “seguire” la storia dell’ingenuo protagonista, allevatore di capre solitario del Tibet.
Tutto inizia con il nostro costretto a recarsi dalla polizia per ottenere il suo primo documento di identità (del quale non capirà mai il reale senso), qui riceve… leggi tutto
È lungo e difficile il cammino che porta a trovare la propria identità. E lo è, altrettanto, il cammino che conduce a perderla. Tharlo è un pastore tibetano. Vive da eremita, con il suo gregge, in una zona semidesertica di montagna. Basterebbe a se stesso, se fosse davvero solo al mondo. Se nessuno lo conoscesse, né sentisse il desiderio di conoscerlo. Ma il…
Visto al festival di Venezia 72
Un film fatto di fotografie, la telecamera è sempre ferma nel “seguire” la storia dell’ingenuo protagonista, allevatore di capre solitario del Tibet.
Tutto inizia con il nostro costretto a recarsi dalla polizia per ottenere il suo primo documento di identità (del quale non capirà mai il reale senso), qui riceve…
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