Regia di Vincenzo Musolino vedi scheda film
La carriera di Vincenzo Musolino, attore dai primi anni Cinquanta, ebbe una notevole impennata - quantomeno in termini quantitativi - nella seconda metà dei Sessanta, quando riuscì ad associare la sua attività di interprete a quelle di sceneggiatore, produttore e perfino regista, in due occasioni. Quintana è la seconda di esse. Il merito principale per tale exploit va attribuito all'esplosione del filone western all'italiana, che permise al cinema nostrano (soprattutto il sottobosco, cui Musolino apparteneva) di superlavorare per qualche anno. Nel 1968 il Nostro gira il modestissimo Chiedi perdono a Dio... non a me; l'anno seguente replica con Quintana, non molto dissimile nelle scelte tematiche, nelle velleità estetiche e in primis nelle possibilità di budget. Si tratta di lavori poveri, alimentari essenzialmente, realizzati in fretta e furia per tirare su rapidamente quanto investito; Musolino è un regista mediocre e uno sceneggiatore dalla scarsa inventiva, ma non fa nulla per sembrare meglio di ciò che è, coprendosi debitamente con uno pseudonimo anglofono (Glen Vincent Davis), come era usanza all'epoca. A disposizione nel cast non ha neppure nomi degni di particolar nota: Femi Benussi, Tony Di Mitri (alias George Stevenson), Aldo Bufi Landi, Dino Strano, Ignazio Spalla/Pedro Sanchez. Purtroppo la carriera di Musolino si ferma qui: se ne andrà prematuramente poco tempo dopo, a 39 anni appena. 2,5/10.
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