Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Un film di una straordinaria bruttezza che però, va riconosciuto, partiva con interessanti propositi. Ovvero quelli di mettere a confronto due generazioni moralmente distanti e due modi diametralmente opposti di impostare ed osservare la vita. Non si discutono i due attori (praticamente gli unici in tutto il film), anche se non è facile immaginare Mastroianni con un figlio come Troisi. Ma vabè. Qualche scena patetica di tanto in tanto risveglia lo spettatore dal suo torpore, come per le improvvise litigate, screzi e riconciliazioni altrettanto rapide. Nel complesso poteva essere un ritratto umano di due diverse età della vita ed è risultato piuttosto un film di chiacchiere vacue. Scola probabilmente voleva far sembrare padre e figlio intrappolati in un rapporto simile a quello di due amanti di vecchia data; invece sembrano soltanto due attori alle prese con un film noioso.
Un padre con una perfetta dizione ed un lieve accento romanesco ha un figlio che biascica a fatica un italiano confuso, balbettante e violentamente intriso di dialetto napoletano. Il primo è un avvocato miliardario ed espansivo, il secondo sta finendo il servizio militare ed è taciturno e schivo. I due chiacchierano.
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