Bassa Padana: il sognatore Ivo Salvini, sente le voci dai pozzi illuminati dalla luna e cerca la donna ideale. Ha piccole avventure con personaggi un po' folli, finchè incontra l'ex prefetto Gonella, che dappertutto vede congiure. Insieme irrompono in una discoteca, assistono alla "cattura" della luna in diretta Tv. Solo loro due, per amore o per angoscia, sanno "ascoltare" il silenzio della notte.
Note
L'ultimo film di Fellini, malgrado la quieta malinconia del finale, è un desolato commento sull'invadente volgarità del nostro tempo, a tratti sorridente, ma spesso amarissimo. Né Benigni né Villaggio sono personaggi "comici". Dal romanzo "Il poema dei lunatici" di Ermanno Cavazzoni.
La forza espressiva dei capolavori del Maestro è tarpata da una fattura non sempre all'altezza, eppure questo suo ultimo film risulta il viaggio finale nel suo universo immaginifico, un congedo malinconico e consapevole da un modo di fare spettacolo e da una società destinati a svanire, seppelliti sotto il peso dell'Italia berlusconiana. Voto 7,5
L'ultima opera di Fellini, l'ultimo canto del Cigno, è una poesia intrisa di invettiva nei confronti di un sistema, il nostro, che ripudia e ha messo in ostaggio la luna.
VOTO : 6 Film d'autore in tutti i sensi quindi poetico ma a tratti pure troppo. Bello il messaggio che alla fine se si vuol stare a vedere è semplice e scontato.
Rivisto dopo moltissimi anni dall'uscita in sala, "La voce della luna" non mi sembra uno dei film meglio riusciti di Federico Fellini, un film che è divenuto il suo testamento a causa della sua morte improvvisa, ma un testamento con degli alti e bassi, una pellicola discontinua che la critica italiana accolse comunque con favore visto il nome del regista, ma che alla sua presentazione al… leggi tutto
Con Amarcord (1973), Federico Fellini aveva raggiunto il punto estremo della sua poetica; a questo punto dopo un film del genere o ci si ritira perchè proseguire sarebbe riproporre con meno originalità ed inventiva ciò che si era fatto meglio in precedenza, oppure bisogna cambiare totalmente registro con una forte rottura verso il passato. Il regista romagnolo sceglie di… leggi tutto
La voce della luna fa parte con Intervista di quei film che segnano il declino del Maestro il quale avrebbe fatto bene a chiudere con Ginger e Fred che se non sarà stato un capolavoro era comunque un buon film. Qui dopo i primi discreti venti minuti di realismo magico (fino alla scena del cimitero), assistiamo ad una realizzazione sottotono, una storia sfilacciata (si dice che la sceneggiatura… leggi tutto
Uno degli innumerevoli filoni che scorrono attraverso la filmografia di Fellini, quanto meno a partire da La strada (ma forse riscontrabile implicitamente anche nei film precedenti) è costituito dall'interrogativo “cosa ci stiamo a fare a questo mondo?”. Al tirare delle somme, anche l'ultima opera felliniana, al di là della denuncia della volgarità dei tempi…
Ivo, ragazzo eccentrico e sognatore, passa le serate ad ascoltare ipotetiche voci che parrebbero provenire dai pozzi quando sono illuminati dal riflesso della Luna. Nel corso delle sue "lunatiche" avventure conosce personaggi curiosi come jazzisti che vedono fantasmi e passano notti di plenilunio nei cimiteri, turisti giapponesi incuriositi da qualunque cosa, sposi novelli, cittadini…
La cifra di questo ultimo film di Fellini sembra essere la confusione, elemento peraltro già presente - anche se in misura minore - in quasi tutti i suoi film. Qui, però, essa regna sovrana, ed è forse addirittura il tema del film. Confusione vuol anche dire disordine, rumore, mancanza di senso, e mancanza di trama. Forse il regista vuole stigmatizzare il caos che…
Ivo Salvini è un giovane ingenuo, sognatore, mentalmente disturbato, che passa le sue notti intorno e dentro i pozzi delle campagne emiliane, per ascoltare la voce della Luna; conosce il Gonnella, un ex-prefetto che vede spie e complotti ovunque. I due si ritrovano nel corso di una caotica festa di paese che finisce in gazzarra; dopo altre vicende, assistono alla cattura della Luna da…
L’ultimo Fellini, come ogni ultima opera di un grande cineasta, racchiude una malinconia nostalgica che si rispecchia negli occhi del prefetto Gonnella, interpretato magicamente da Paolo Villaggio, e allo stesso modo nel pensiero puro e in parte incosciente di Ivo Salvini, impersonato da Roberto Benigni.
Fellini racconta, a modo suo, utilizzando la complicità delle immagini…
'Il fuoco, quando si spegne, dove va? Come la musica, che nessuno sa dove va quando finisce'. Siamo ancora capaci di porci gli stessi interrogativi che attanagliano la mente di Ivo Salvini? Siamo capaci di crogiolarci nel mistero che avvolge ancora queste domande, in cui l'unica certezza è l'indeterminatezza di una risposta certa? In un'epoca storica che poggia le sue basi sull'analisi…
Un film poetico e visionario, nel puro spirito felliniano, anche se forse si complica la vita strada facendo ingarbugliandosi in una semi-parodia del mondo attuale ed al tempo stesso cercando di mantenersi "alto", di fornire una chiave di lettura personale della realtà ma senza quel forte spirito dissacratorio che emerge solo a sprazzi (dalla sagra dello gnocco fritto al valzer ballato…
Questo post è dedicato a Roberto Benigni. Ringrazio in primis tutti coloro che leggeranno questo lungo, lunghissimo articolo. Buona lettura! Ma chi… segue
Con Amarcord (1973), Federico Fellini aveva raggiunto il punto estremo della sua poetica; a questo punto dopo un film del genere o ci si ritira perchè proseguire sarebbe riproporre con meno originalità ed inventiva ciò che si era fatto meglio in precedenza, oppure bisogna cambiare totalmente registro con una forte rottura verso il passato. Il regista romagnolo sceglie di…
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Commenti (14) vedi tutti
La forza espressiva dei capolavori del Maestro è tarpata da una fattura non sempre all'altezza, eppure questo suo ultimo film risulta il viaggio finale nel suo universo immaginifico, un congedo malinconico e consapevole da un modo di fare spettacolo e da una società destinati a svanire, seppelliti sotto il peso dell'Italia berlusconiana. Voto 7,5
commento di rickdeckardSuggestivo ma irrisolto viaggio felliniano nei personaggi, storie e misteri della Bassa Padana.
leggi la recensione completa di LIBERTADIPAROLA75Un personaggio stralunato vaga in un mondo dove regna la confusione, senza capire cosa sta accadendo attorno a lui.
leggi la recensione completa di BalivernaL'ultimo capolavoro di Fellini.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiDue p...e! Non si vede l'ora che finisca. E ci mette due ore...
commento di paoscaVagamente interessante nel Suo Grottesco intercedere per almeno 30' poi,il solito noioso Film del famoso Regista.voto.4.
commento di chribio1molto bravo Villaggio (con alcuni guizzi comici gli unici del film)bravo ma frenato Benigni
commento di antonio de curtisL'ultima opera di Fellini, l'ultimo canto del Cigno, è una poesia intrisa di invettiva nei confronti di un sistema, il nostro, che ripudia e ha messo in ostaggio la luna.
leggi la recensione completa di ndr94Triste, deprimente ed insopportabile come tutti i film del Maestro (La Dolce Vita e 8 12 esclusi). Voto 5.
commento di ezzo24Bellissimo, poetico, grande Fellini!
commento di Fiesta7+
commento di nico80VOTO : 6 Film d'autore in tutti i sensi quindi poetico ma a tratti pure troppo. Bello il messaggio che alla fine se si vuol stare a vedere è semplice e scontato.
commento di supadanyParabola discendente del regista, degli interpreti, dell' uomo. Poesia decadente, poi film.
commento di Ramito