Regia di Fernando E. Solanas vedi scheda film
"Sur" è il film di Solanas successivo a "Tangos", che parlava dell'esilio del maestro di tango Gardel. Questo è invece un film sul ritorno, una sorta di nostos sudamericano, con il quale Solanas parla, sotto mefaora, del difficile ritorno alla democrazia e invita, sommessamente, i propri connazionali a fare i conti con il passato in maniera ferma e tranquilla. Il viaggio notturno di Floreal, il protagonista, è una sorta di volontaria odissea inframmezzata dalle canzoni tangheggianti di Astor Piazzolla, dettata dalla titubanza a tornare a casa, dove sa che la sua Penelope (la moglie si chiama in realtà Rosi, interpretata magistralmente da Susu Pecoraro) non gli è stata fedele. È proprio questo che più è pesato a Floreal: l'infedeltà della moglie, provata da anni di solitudine e di privazioni economiche e sessuali, più che i cinque anni di prigionia. Ma durante quella lunga notte farà i conti con le ombre del passato, di un passato suo e del paese, un paese che è cambiato, nel quale le lotte di cinque anni prima non avrebbero più senso. E consigliato a tornare a casa dal fantasma del Negro (che l'attore Lito Cruz interpreta in modo davvero memorabile), un amico gaudente ma morto, Floreal tornerà a casa pacificato, presentandosi davanti alla porta di casa, al cospetto della moglie che lo aspettava, dopo avere salutato l'amante (un avventuriero francese, anzi, còrso, interpretato da Léotard), anch'esso una parentesi nella vita dei due sposi, così come la dittatura, sembra dire Solanas, è stata una parentesi nella storia dell'Argentina.
Argentina, 1983: a seguito della guerra delle Falklands contro l'Inghilterra (1982) è finita la dittatura e un prigioniero politico, scontati cinque anni di carcere, torna a casa, in una città notturna popolata di figure e fantasmi del passato.
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