Regia di Jacques Becker vedi scheda film
Un grande classico di Becker, purtroppo poco amato quando uscì nelle sale sia dal pubblico che dalla critica (perfino Bazin lo stroncò, salvo poi tornare sui suoi passi qualche anno dopo), ma ampiamente rivalutato in seguito. E' la storia di una "donna della mala", Marie soprannominata Casco d'oro, che si innamora di un umile carpentiere che in passato era stato in prigione, Manda, ma è legata ad alcuni uomini di una gang parigina di inizio secolo, soprannominati gli "Apaches". Manda sfida a duello e uccide il fidanzato di Marie, in seguito deve fuggire per nascondersi dalla polizia e Marie decide di stare affianco a lui, anche se il capo della gang, Leca, ha deciso che la donna dovrà essere di suo esclusivo possesso... Finale tragico.
La rievocazione della Belle Epoque è accuratissima, con le sequenze iniziali dove si respira un'atmosfera impressionista, soprattutto nei dettagli delle barche che attraccano sull'argine e nella lunga scena del ballo all'aperto nella "Guinguette", dove la macchina da presa segue i personaggi con fluide carrellate e una notevole precisione nella composizione visiva, dovuta alla fotografia di Robert Lefevre. Per quanto la trama sia basata su fatti realmente accaduti e sulle testimonianze raccolte dalla polizia, l'andamento del film è volutamente romanzesco e melodrammatico: a questo proposito, però, va detto che il regista è stato molto intelligente nell'evitare concessioni agli stereotipi più abusati da romanzo da appendice e ha conservato uno stile di grande raffinatezza e splendida purezza, soprattutto nelle bellissime sequenze dell'amore di Manda e Marie nella pensione di campagna a Jonville. Simone Signoret trova forse in questo film il suo più bel ruolo di sempre, un personaggio "bigger than life" che riesce a rendere con perfetta intensità negli accenti più drammatici, ma anche con un fascino fisico che purtroppo perderà negli anni successivi; al suo fianco, altrettanto bravi Serge Reggiani e Claude Dauphin nei panni di Manda e Leca, il primo legato al senso dell'onore e dell'amicizia che gli permetterà di sacrificarsi per l'amico Raymond, il secondo machiavellico e amorale nei suoi intrighi, che verranno puniti dallo stesso Manda. Il finale è indimenticabile nella sua essenzialità tragica, ma preferisco non rivelarlo; la colonna sonora col motivo ricorrente de "Le temps des cerises" contribuisce alla bellezza del film.
voto 9/10
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