Regia di Taika Waititi vedi scheda film
Una piccola e sorprendente gemma cinematografica dalla Nuova Zelanda, un film fuori dai canoni, una commedia dei disadattati spesso tremendamente divertente.
Calata in una cornice affascinante (i grandi e magnifici paesaggi naturali del luogo [chi ha visto Il signore degli anelli ne saprà già qualcosa]), offre una sequela pressoché ininterrotta di situazioni tra l’assurdo e il paradossale, che non mancheranno certo di suscitare la risata.
Scritto con grande verve comica (appare evidente sin dal cameo che si ritaglia verso inizio film che il regista deve essersi divertito un mondo) e recitato con intesa quasi perfetta (nonché con grande padronanza dei tempi comici) dalla coppia di protagonisti tra i più eccentrici e improbabili che il cinema degli ultimi tempi abbia mai regalato, Hunt for the Wilderpeople si afferma sicuramente quale una delle più fresche, originali, avvincenti commedie della stagione. Forse addirittura come la migliore.
Perché non perde mai un colpo, è imprevedibile e affiatata, e costruisce sequenze memorabili (quella “circolare” che mostra gli sforzi della polizia mentre i due sfuggono loro puntualmente di mano, i due incontri con i tre “cacciatori di taglie”, l’incontro con Kahu [la ragazza in sella al cavallo] e il padre, quello con “Psycho Sam”, per non parlare poi della fuga in pick-up).
E’ inarrestabile come i suoi protagonisti, il film di Waititi, ma, soprattutto, estremamente spassoso, in grado di farsi apprezzare tanto dai ragazzi quanto dagli adulti. E anche nel finale riesce a non scadere troppo nello zuccheroso e nel melenso (pur sfiorandolo). Un sacco di gustose e irresistibili citazioni (persino da Thelma & Louise) vanno poi a coronare il tutto. Perfetti i protagonisti, ma impagabili anche tutti i vari caratteristi.
Come già accennato, il regista si ritaglia un ironico ruolo, quello del pastore alla funzione funebre, in una delle scene più surreali (ed esilaranti) del film.
Troppo a lungo inedito in Italia, è stato (fortunatamente) recuperato da Netflix, e reso disponibile nel corso del 2018, anche doppiato e col titolo Selvaggi in fuga (più simpatico quello originale che, volendolo tradurre, suonerebbe più o meno come “Caccia agli gnu-mani”).
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