Regia di Taika Waititi vedi scheda film
Un pazza corsa tra i boschi vergini di una Nuova Zelanda così splendidamente cinematografica.
Il ragazzino, paffutello e senza famiglia, è un'anima difficile che non riesce a resistere alle numerose famiglie affidatarie che gli sono state assegnate.
Lei una bislacca signora che vive isolata nelle montagne neozelandesi dove si caccia per procurarsi il cibo e si vive a contatto diretto con una natura incontaminata (vedi le locations simili a quelle della saga del 'Signore degli anelli').
Poi c'è il terzo signore, un bravissimo Sam Neil che interpreta un laconico e grezzo montanaro (alla Mauro Corona per intenderci), che si troverà, suo malgrado, a vivere una disperata corsa per la sopravvivenza inseguiti dalle istituzioni.
I protagonisti di questa pazza scorribanda si sentono corroborati dalla voglia di rivendicare un'autonomia ed avranno l'occasione di trovarsi al centro dell'attenzione mediatica meritando la fama di galeotti, celebrati dai network che ne seguono le scorrerie e ne amplificano le gesta strampalate.
Una divertente commedia movimentata ed originale nella quale la mano del regista si vede tutta infatti Taika Waititi riesce a 'impregnare' la pellicola di una 'sana pazzia' che fa scorrere il film via liscio liscio con un ritmo invidiabile nonostante che il format commedia non possa che regalarci un finale abbastanza scontato.
Lo consiglio volentieri soprattutto a coloro che ameranno 'immergersi' in una natura (quella neozelandese) così favolosa da sembrare artefatta.
Da notare che il regista è stato (dopo questa prova) 'braccato' dalle produzioni americane che lo hanno reputato opportuno per la regia del blockbuster 'Thor Ragnarock'.
Quest'ultimo non l'ho visto ma scommetterei che non merita le 3 stelle e mezzo che mi appresto a mettere a questo riuscitissimo 'Selvaggi in fuga'.
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