Regia di Eleanor Coppola vedi scheda film
Paris can wait
Oltre ad essere una rivelazione ( Eleanor Coppola ) il film è un godimento continuo di sapori, odori ,gusto e soprattutto tratta della disponibilità (quando ciò sia possibile) di sfruttare al massimo stile epicureo la vita corporale che abbiamo, possibilità incredibile delle capacità spirituali per esistere ed attuarsi.
Anne, una ricca americana felicemente sposata con un ricco produttore cinematografico, Michael ( perfetto Alec Baldwin nella parte ), buono , ma rozzo, innamoratissimo della moglie viene a trovarsi in un viaggio fantastico da Cannes verso Parigi in una vecchia Peugeot decapottabile (splendida auto d’epoca) guidata da Jacques
Anne un po’ titubante e perplessa riesce gradualmente a perdere la diffidenza verso l’affascinante Jacques (tombeur de femmes , in italiano “sciupafemmine”, interpretato dal bravissimo Arnaud Viard, che ci fa pensare a Yves Montand) e a farsi coinvolgere in questo viaggio descritto in maniera impeccabile.
La descrizione minuziosa delle vivande, accompagnate da una splendida fotografia fa venire allo spettatore l’acquolina in bocca, sembra di sentire il profumo dei cibi e dei vini prelibati e raffinatissimi che Jacques ben conosce e ne descrive storia e caratteristiche. Per non parlare dei formaggi e dei salumi, sia sulla tavola che nelle charcuterie ( per alcuni versi mi ricorda il “pranzo di Babette”) e del profumo dei fiori ( le rose che Anne adora insieme al suo debole : “ la cioccolata”). La descrizione dei vini fa pensare a “Sideways”, ma fa anche sorridere perché i vini californiani, anche se provenienti da vitigni francesi o italiani, crescendo sul terreno statunitense, sono praticamente tutti eguali.
La sostenibilissima leggerezza dell’essere che Jacques sempre dimostra, anche in occasione del danno alla Peugeot (apparentemente gravissimo e che Anne facilmente risolve con il suo pragmatismo americano).Lui, per nulla preoccupato , tira fuori dal bagagliaio una gran cesta (preparata dall’hotel, dove è stato più volte, sempre accompagnato) da cui estrae le migliori leccornie e i migliori vini, da versare nelle coppe di cristallo!
Il flash del “Petite dejuner sur l’erbe” di Manet , che accompagna la scena reale è di un grande godimento e dimostra la cultura europea della Coppola.
Il viaggio prosegue e Anne si ricorda di una cittadella da cui era partito Riccardo III” Cuor di leone” alla volta delle crociate e quindi propone al compagno di viaggio di visitare la cattedrale, cosa che il colto Jacques accetta con piacere. Nelle sue scorribande amorose ( fatto che lui assolutamente non nasconde) Jacques torna a visitare le sue amicizie femminili, che sempre lo accolgono con grande piacere ed affetto, perché lui è sincero, non mente e non promette nulla, ma elargisce solo piacere e godimento. Si ricorda di una amica russa, bellissima direttrice di un museo dei tessuti , che raccomanda ad Anne di non perdere questa unica ed irripetibile occasione di visitare la Provenza con una guida fantastica come Jacques.In questa occasione Anne si dimostra notevolmente competente anche se ,per il suo carattere e per il suo ruolo di “moglie di un grande uomo” ha sempre tenuto in disparte la sua cultura ed i suoi interessi.
Non manca l’amore, anche fisico, che si esplica con toccatine fugaci, sulle mani che si sfiorano, mai “peccaminoso”. La scena del ballo, durante una occasionale festa di matrimonio evidenzia la reciproca attrazione ( rimarcata dal flash del quadro di Renoir ).
Il viaggio che doveva essere di otto ore diventa di tre giorni, durante i quali il rapporto tra i due all’inizio sconosciuti, diventa così profondo che Anne rivela il suo tormento più profondo ( la morte del figlioletto Davide di 39 giorni ) con il quale dovrà convivere per sempre , mentre Jacques rivela il suo grande dolore per la morte del fratello, che amava profondamente.
Arrivati a destinazione il grande Jacques giuoca la sua ultima carta : un cesto di rose che aveva riempito l’auto e poi una scatola di cioccolatini a forma di rosa, ma Anne non vuole rovinare tutto con un rapporto sessuale, per lei molto pericoloso.
La trama descrive anche la vita sociale dei ricchi americani dove il marito, buono onesto, grande lavoratore, macchina di soldi convive con una moglie ancora viva, fedele, devota, aperta a nuove esperienze, ma resa schiava dall’opulenza e dal benessere.
Scena finale : Anne ammicca e con lo sguardo ci dice: è stato fantastico, ma, mettiamo i piedi in terra , dovrei rinunciare a tutto per una nottata d’amore, magari deludente?
Il poeta ( Arpino?) scrisse : Amo solo le rose che non colsi, le cose che potevano essere e non sono state.
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