Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
Seconda guerra mondiale. In Francia le truppe tedesche riescono a infiltrare alcuni uomini fra le linee inglesi; entrati in terra britannica, i sabotatori nazisti sotto copertura dovranno mettere fuori uso i radar dei nemici. Ma un ufficiale inglese scopre l'inganno.
Conclusa - fra alterni risultati - l'iniziale fase western (all'italiana), Enzo Girolami Castellari nel 1969 licenzia questo La battaglia d'Inghilterra, film di guerra ambientato fra Francia e Inghilterra durante il secondo conflitto mondiale. Si tratta di una pellicola smisuratamente lunga (quasi due ore) per una sostanza narrativa piuttosto contenuta e, soprattutto, impacciata e di scarsissimo appeal. Azione e avventura, violenza e tensione sono infatti ingredienti minori nella ricetta-sceneggiatura firmata da un nutrito team internazionale composto da Tito Carpi, Vincenzo Flamini, Josè Luis Martinez Mollà, Gilles Moulin e dallo stesso Castellari; i personaggi sono costruiti in modo grossolano e i dialoghi allo stesso modo non brillano per spirito di originalità (un ufficiale alleatro muore sentenziando a un collega "dovresti saperlo che i tedeschi non si arrendono mai", china la testa di lato ed esala l'ultimo respiro: ecco, tutto il film è a questi banalissimi livelli). La co-produzione fra Italia, Francia e Spagna mette in campo un cast affatto disprezzabile: Van Johnson, Frederick Stafford, Renzo Palmer, Ida Galli, Francisco Rabal, Luigi Pistilli, Eduardo Fajardo occupano i ruoli principali del lavoro; gli unici 'effetti speciali' attribuibili all'opera sono le scene di scontri aerei, appositamente dirette da Giorgio Ubaldi. Per il resto, arrivare alla parola Fine è davvero un'impresa. 2,5/10.
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