Regia di Stefano Mordini vedi scheda film
Il titolo di questo film dice molto del suo protagonista. L'anima di Pericle, giovane sodale di una famiglia di camorristi stabilitasi in Belgio, è nera. Alterna le sue attività per conto del boss, alla recitazione in film pornografici, arrivando a far sesso con altri uomini. Non cerca consolazione, per motivi di "lavoro". Non trova consolazione in altro se non la droga - che preferisce assumere dopo averla diluita nell'acqua - forse per poter dimenticare lo squallore della propria vita; la sofferenza del personaggio emerge dalla sua stessa voce narrante, che racconta di un'infanzia negata, dell'incertezza circa le sue origini, del desiderio di una vita "normale". Dopo aver commesso un errore nella sua attività di sodale, è braccato dai sicari del boss rivale ed è costretto a rifugiarsi a Calais in Francia, dove s'invaghisce di una donna segnata dalla vita, sfruttata in una panetteria, ed impossibilitata ad andarsene perchè deve mantenere i figli e non ha denaro per mettersi in proprio. Seduce la donna, Anastasia, che lo ospita in casa propria. Raggiunto da un sicario anche lì, però, decide di tornare in Belgio per riprendere in mano le redini della propria vita. Scopre così la verità sulle proprie origini, e, grazie alla propria caparbietà, riesce ad appropriarsi di una somma che gli consente di tornare in Francia da Anastasia, ed aprire un nuovo capitolo della propria esistenza. Il protagonista, ben interpretato da Riccardo Scamarcio, ha una personalità complessa e contrastata. E' consapevole di quanto sia squallida la propria vita, tra prepotenze commesse e subite; inizialmente accetta passivamente tutto ciò, nonostante la sofferenza. Costantemente, la voce narrante mostra dolore per un'infanzia difficile e per l'impossibilità di vivere come tutte le altre persone. L'occasione di riscatto gli viene offerta da Anastasia. Ricambiando il sentimento, la donna apre nuove prospettive per Pericle, che passa all'azione, seppur in modo confuso ed istintivo. Regola i conti con il suo mondo di "origine", rappresentato da un intreccio di rancori ed interessi economici che lega la famiglia adottiva alla famiglia antagonista. Infine, si appropria di una somma di denaro che può aiutarlo a ricominciare. Le scenografie del film sono ambienti cittadini, in interno ed in esterno. Raccontano, da un lato, di benessere economico contrastato da un totale vuoto di valori; da un altro, di persone umili, che trovano rifugio nella quotidianità familiare e nella cura della prole, proprio ciò di cui Pericle soffre la mancanza e che tenterà di raggiungere. Un buon film drammatico, particolarmente valido nella costruzione di un personaggio complesso ed interessante.
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