Regia di Gabriel Mascaro vedi scheda film
72° FESTIVAL DI VENEZIA - ORIZZONTI
Torna il regista del torrido Ventos de Agosto, visto a Locarno in concorso due anni orsono, qui a Venezia nella sezione Orizzonti, con l'alttettanto “caldo” NEON BULL”. Storia di vita e d'amori ambientata in un Brasile rurale ma sviluppato del Nord Est, durante il “rodeo delle Vaqueiadas”, una sorta di corrida pacifica in cui l'animale braccato non viene ucciso, ma semplicemente bloccato e fatto cadere nell'afferrarlo per la coda, come condizione indispensabile per continuare la sfida con nuovi concorrenti.
Tra gli organizzatori, troviamo il baldo Iremar, che si occupa degli animali, ma il cui hobby e sogno di vita è quello di divenire sarto e stilista di vestiti e costumi da donna, che l'uomo prepara, disegna e progetta per la compagna di lavoro, ballerina e camionista Galega, a sua volta genitrice single della piccola Cacà. Al gruppo si aggiunge Zè, domatore di cavalli e più tardi un nuovo ragazzo tuttofare dalla folta chioma e dalla dentatura curata sino all'ossessione.
L'attore Juliano Cazarré col regista Gabriel Mascaro all'uscita dalla proiezione in Darsena
Le attrici che interpretano Galega e Cacà, madre e figlia alla ricerca di un vero marito e padre
Lavoro di preparazione e pulitura delle mandrie, la vita che scorre nel caldo dell'estate brasilana tra feste e manifestazioni, le pulsioni sessuali e la carnalità dei corpi che si esplicita in particolare durante le docce collettive tra uomini, qui ancora al centro delle ossessioni visive e coreografiche del giovane regista Gabriel Mascaro; scene di sesso esplicite con una bellissima donna in gravidanza avanzata, sessi umani ed equini esibiti senza troppi problemi, ma anche con una naturalezza disarmante che allontana il sospetto di furba calibrata esibizione: elementi che rendono Neon Bull (Boi Neon in originale) un film interessante, malizioso e più riuscito del precedente già citato sopra, troppo finalizzato, questo primo, ad una rappresentazione esteriore che qui viene superata dalla costruzione di personaggi finalmente interessanti se non originali e dalla grande vitalità ed espressività interiore.
Iremar, interpretato dall'attore Juliano Cazarre, sorta di sosia di Josh Brolin, fotografato qui sopra insieme al regista e alle due attrici che interpretano madre e figlia all'uscita dalla sala, è un personaggio fantastico nel suo doppio ruolo (virile da bovaro, ma anche sofisticato quando lascia i panni agresti e rozzi per divenire designer di moda un po' improvvisato, che disegna su giornali porno sottratti ai colleghi allupati, ottenendo risultati interessanti e più che lusinghieri).
Qualche fischio in sala, ma anche meritati applausi, che coprono quasi subito gli isolati pareri discordanti, nel film più caldo e spudorato, ma anche vivo e carnale della giornata.
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