Regia di Alberto Caviglia vedi scheda film
La scomparsa di Alberto Zuliani è motivo per una riflessione sull'opera di un giovane che ha dedicato la vita alla difesa di uno dei diritti fondamentali dell'Uomo: il diritto di odiare...
Presentato in forma di falso documentario o di mockumentary (come direbbero i più colti), Caviglia ricrea una società italiana surreale in cui l'antisemitismo sia la norma e il problema sia la "antisemofobia".
Gioca sui luoghi comuni, riflette su situazioni di discriminazione già in essere realmente, mescola episodi di quel comune razzismo di quartiere a cui quotidianamente assistiamo, esaspera il ruolo dei media nella diffusione delle idee, ribaltando i ruoli e le situazioni.
Peccato però che alla fine si crei un'opera confusa in cui si confondono facilmente i termini del problema dietro un umorismo spesso legato solo al gusto della battuta.
Mettere insieme l'antisemitismo e la critica allo Stato di Israele, confondere la posizione della Chiesa post-conciliare con quella di una certa gretta beghineria, mettere insieme nella scena finale il culto dell'odio e gli abbracci ecumenici mi portano a pensare che, se l'opera è pur nata con buone intenzioni, la sua realizzazione non ne sia stata all'altezza.
Mezza stella in più per l'idea geniale della Lega NERD: composta da laureati con altissime specializzazioni che, stanchi dello stress, cercavano lavori meno qualificati ritrovandosi in concorrenza con manodopera straniera a bassissimo prezzo e che quindi si oppongono allo sbarco di nuovi immigrati a Lampedusa.
In definitiva: riconosco al Regista una certa dose di intelligente ironia, ma forse oggi per fare un'opera di sensibilizzazione sul razzismo e la discriminazione evidentemente bisogna scegliere un'altra strada, pure artisticamente simile, ma con tutt'altro impatto: vedi la pellicola di David Wnendt, Lui è tornato (2015) (//www.filmtv.it/film/80874/lui-e-tornato/recensioni/858554/#rfr:none)
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