Regia di Flavio Calzavara vedi scheda film
A metà Ottocento la contessa Oldoini di Castiglione, cugina di Cavour, si reca alla corte di Francia per tessere intrighi da parte del regno di Sardegna; a Parigi ritrova però un antico amante, ora mazziniano antagonista delle idee cavouriane, e dovrà scegliere tra l'amore e la ragion di Stato.
Questa pellicola, una delle prime regie per Flavio Calzavara, fonde sapientemente intrattenimento in chiave popolare e Storia, partendo da un soggetto di Pino Accame e da una sceneggiatura di Mario Beltrami e del regista che mescola sentimenti forti e ricostruzione storica: siamo in odore di feuilleton e, d'altronde, dinanzi a un'opera destinata al grande pubblico nostrano nel 1942. La tenuta narrativa è sufficientemente apprezzabile, la trama non offre grandi spunti ma la confezione rimedia alla carenza di argomenti; tra gli interpreti si segnalano inoltre Doris Duranti, Andrea Checchi, Lamberto Picasso, Renato Cialente, Annibale Betrone, Enzo Biliotti e, non accreditato in un ruolo minore, il giovane Gabriele Ferzetti. A voler essere un minimo maliziosi si può pensare che Calzavara abbia scelto questa storia sapendo che la morale, che vede la protagonista preferire la ragion di Stato ai suoi stessi sentimenti, sarebbe stata gradita al regime e alla sua stretta censura; ma queste sono solo supposizioni. Da sottolineare il lavoro dei collaboratori tecnici, in particolare Guido Fiorini (scenografie), Gino Carlo Sensani (costumi) e del tandem Gabor Pogany e Carlo Montuori alla direzione della fotografia. 4/10.
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