Trama
Fiona, una libraia di una piccola cittadina canadese, riceve una lettera di richiesta d'aiuto dalla novantatreenne zia Martha, che vive a Parigi. Fiona si fionda così sul primo volo per la capitale francese prima di scoprire che l'anziana è scomparsa. A seguito di una serie di spettacolari catastrofi, incontra Dom, un senzatetto egoista e seducente che non la lascerà più sola.
Approfondimento
PARIGI A PIEDI NUDI: L'USO COMICO DEI CORPI
Diretto e sceneggiato da Dominique Abel e Fiona Gordon, Parigi a piedi nudi racconta la storia della libraia Fiona, che dopo aver ricevuto un'accorata lettera dell'ultranovantenne zia Martha, decide di lasciare il Canada e partire alla volta di Parigi. Giunta a destinazione, scopre però che la zia è scomparsa. In un susseguirsi di spettacolari disastri, Fiona si imbatte in Dom, un affabile ma fastidioso vagabondo che da quel momento in poi non la lascerà mai sola.
Con la direzione della fotografia di Claire Childeric e Jean-Christophe Leforestier, le scenografie di Nicolas Girault e i costumi di Claire Dubien, Parigi a piedi nudi è in primo luogo una commedia in stile slapstick su due persone molto particolari che trovano l'amore mentre vagano nella città delle luci. Lo stile è volutamente burlesque, come si evince dalle parole stesse del duo di registi: "Come tutti gli altri nostri film, Parigi a piedi nudi è una commedia assurda. La storia è semplice e gira intorno a un'indagine dal sapore amatoriale. Rispetto ai film precedenti, abbiamo però voluto mettere al centro i due personaggi principali, Fiona e Dom, due corpi che lottano contro le avversità e per sopravvivere conservando una certa dignità. Tutti gli eventi si svolgono nell'arco di due giorni e due notti, un tempo in cui i personaggi sono in costante stato di emergenza, corrono e si scontrano l'uno con l'altra. Martha, Fiona e Dom, sono essenzialmente tre persone sole che, private di ogni comfort, necessitano di aiuto. In definitiva, Parigi a piedi nudi non fa altro che usare l'umorismo per porre l'attenzione su temi essenziali come la morte, la libertà di scelta, la solitudine e la solidarietà. Seppur ancorato nella contemporaneità, Parigi a piedi nudi non ne sottolinea la crudeltà ricorrendo al cinismo o alla parodia: lo fa semmai convogliandone i pericoli e i capricci attraverso sensazioni fisiche immediatamente riconoscibili. Ecco perché il corpo diventa il testo divertente, poetico, patetico o eroico degli esseri umani in scena".
Il cast
A dirigere Parigi a piedi nudi è l'inossidabile duo formato da Dominique Abel, nato in Belgio, e Fiona Gordon, canadese nata in Australia. I due hanno mosso i primi passi insieme negli anni Ottanta a Parigi, città che ha segnato il loro incontro e la nascita del loro sodalizio artistico e sentimentali. Trasferiti… Vedi tutto
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Commenti (6) vedi tutti
Strampalata e insulsa commedia che riesce a strappare qualche sorriso rimanendo comunque insufficiente.
commento di gruvierazFilm stralunato, divertente, poetico, bellissimo
commento di DelfinoDelfinoUn bel film stralunato, come i due protagonisti registi, brioso ma con qualche momento un po'lento, ingenuo e a volte malinconico. Ha un altro pregio: dura 80 minuti
commento di il drugograzioso film dall'andamento diseguale e ostentatamente naif, con alcune ottime e poetiche gag, mentre altre risultano straviste e telefonate. nei momenti meno riusciti ricorda un po' un Kaurismäki meno cattivo o un Tati (o Gondry) meno geniale, ma ci sono altrettante situazioni e idee registiche da gustare con piacere.
commento di giovenostaFilm scoppiettante come la meravigliosa città, Parigi, che mi pare la vera protagonista del film. I lungoSenna, la tour Eiffel , bateaux mouches sono il microvmcosmo in cui si muovono personaggi surreali, teneri e grotteschi come Martha e la nipote Fiona...con l'intervento di un clochard très sympathique!
commento di almodovarianaLa città dell'amore fa da sfondo a una buffa (e tenera) vicenda basata su elementari ma gradevoli gags umoristici di tipo visivo e gestuale (comici del muto, Tati, Mr. Bean) che talvolta scivolano nel demenziale (il discorso funebre). La danza dei piedi sulla panchina omaggia sia Shall We Dance (1937) che Delicatessen. Congedo per E. Riva.
commento di Leo Maltin