Regia di Lorenzo Vigas vedi scheda film
Non solo mi aspettavo meglio, ma non lo ritengo neanche un film discreto.
Si narrano le vicende di questo ometto, che nutre odio per il padre (che si capisce abusò di lui in passato) e intanto paga dei ragazzi, li porta a casa, li fa parzialmente spogliare e si masturba senza toccarli. Con uno di questi ci sarà una storia particolare, che non svelo, ma dico solo che è incredibile, nel senso, non credibile nell’evoluzione del rapporto, alla faccia di chi ha detto che questo film ha una grande sceneggiatura. Eh sì perché questo sarebbe un gran film, tanto da vincere, come ha fatto, a Venezia, mentre in realtà è un filmetto, troppo lungo, ben poco credibile, con attori che hanno una fissità che alla fine è autoparodia, e che il colpo di scena finale (ben prevedibile) vorrebbe mascherare come un gran film. Qualcosa c’è comunque, perché una sufficienza complessiva la do, o poco meno, ma pensare che possa vincere a Venezia, come ha fatto, mah…o gli altri erano poca cosa (ma ho visto solo il brutto Anomalisa, non saprei), o la giuria, presieduta da Cuaron, è andata fuori di testa. Poi, che il presidente sia messicano, e che il film sia il primo in spagnolo (e sudamericano) a vincere a Venezia, è sicuramente un caso. Vabbè, io l’ho visto solo perché ha vinto il Festival e mi sono già pentito, evidentemente vincere a Venezia non vuol dire in automatico “gran film”, e questo per me è vero sicuramente dal 2012 (quello del 2016 non l’ho visto): quattro vincitori a cui avrei preferito 4 “no awards!”. Ovviamente al botteghino nessuno l’ha cagato, non è scontato vada così ma è stato un fatto.
Ezio mi spiace! So che ti è piaciuto, a me meno...pace.
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