Trama
Nel bel mezzo della caotica Caracas, il cinquantenne Armando, titolare di un laboratorio di protesi dentarie, cerca giovani alle fermate degli autobus e offre loro del denaro per accompagnarlo a casa. Allo stesso tempo, ha l'abitudine di spiare un uomo di mezza età, sapendo dove vive e cosa fa, come se avessero condiviso qualcosa in passato. Un giorno, Armando porta il diciottenne Elder, capo di un piccolo gruppo di giovani delinquenti, nella sua abitazione. Dall'incontro, nascerà un rapporto che cambierà per sempre il resto delle loro vite.
Approfondimento
TI GUARDO: DUE UOMINI SOLI
Diretto da Lorenzo Vigas e basato su una storia scritta dallo stesso Vigas con Guillermo Arriaga, Ti guardo rivela la turbolenta e complessa relazione che si instaura tra due uomini a cui la vita sembra aver negato tutto. Da un lato, vi è Armando, un uomo di mezza età che attira giovani ragazzi nella sua casa con i soldi. Non desidera toccarli ma si limita a osservarli e a masturbarsi mentre lo fa. Segue anche di nascosto un anziano uomo d'affari con cui sembra avere condiviso un passato traumatico. Dall'altro lato, invece, vi è il teppistello di strada Elder, un giovane violento la cui famiglia non ha mai conosciuto amore o serenità. Nonostante Elder mostri da subito il suo carattere, Armando non si tira indietro e offre anche a lui dei soldi. Dapprima derubato e picchiato, Armando lo paga anche senza obbligarlo a spogliarsi e lentamente, a seguito di un increscioso episodio, tra i due inizia a formarsi un'inattesa intimità.
Con la direzione della fotografia di Sergio Armstrong, le scenografie di Matias Tikas, i costumi di Marisela Marin e le musiche di Waldir Xavier, Ti guardo conta sulla produzione tra gli altri del regista Michel Franco e dell'attore Edgar Ramirez. Leone d'Oro al Festival di Venezia 2015, Ti guardo viene così raccontato dal regista (alla sua opera prima): «Armando, impersonato da Alfredo Castro, è un uomo che non ha la capacità di relazionarsi emotivamente con gli altri. In un certo senso, è un autistico nella sua città: è nella fattispecie separato dagli oggetti che desidera e che guarda da lontano. Tra le cose o le persone che osserva da lontano vi è anche un anziano uomo d'affari, suo padre, che rappresenta la sua ossessione.
Sin dal primo cortometraggio che ho diretto, mi sono concentrato sul tema della paternità e sulle conseguenze che i traumi apportati dalla figura paterna possono avere. In Ti guardo il tema della paternità è osservato da due diverse angolazioni: da un lato c'è Armando e il genitore da cui è ossessionato, dall'altro invece il legame che si forma tra Armando ed Elder all'inizio della storia. Sia Armando sia Elder sono chiamati a fare i conti con l'assenza di ogni riferimento parentale e ciò determina anche la loro psiche. Non stupisce dunque che Elder, portato in scena dall'esordiente Luis Silva, maturi uno strano attaccamento per Armando, che gli offre quella protezione, quella sicurezza e quel conforto, che non ha mai conosciuto in vita sua e che sperimenta per la prima volta.
A fare da sfondo alla vicenda è il Venezuela, nazione che a causa della crisi sociale ed economica è andata incontro a numerosi cambiamenti. Il divario sociale tra ricchi e poveri è divenuto enorme. Sebbene attratto dal denaro, ben presto Elder sviluppa un'attrazione emotiva (e fisica) con cui deve confrontarsi: il suo è un paese molto maschilista e l'omosessualità rappresenta ancora qualcosa da isolare. Tipico giovane alfa, Elder matura nel corso della storia una nuova personalità che potremmo definire beta.
Le riprese di Ti guardo, durate 9 settimane, si sono tenute a Caracas e mostrano ogni angolo della città, dai quartieri ricchi ai sobborghi poveri di Caricuao, passando per La Candelaria, la zona in cui vive Armando. Mentre giravo, non ho mai imposto che si bloccassero le strade: desideravo filmare la vita vera e i ritmi di ogni giorno senza censura alcuna».
Trailer
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- Leone d'oro al Festival di Venezia 2015
Commenti (9) vedi tutti
lo era davvero ... e uno grandissmo!!!! In sostanza una grandissima in____ Voto 3 meno
commento di BradyNoioso, inverosimile e insignificante dramma di un segaiolo omosessuale.
commento di gruvierazTi guardo, opera prima del venezuelano Lorenzo Vigas, è un raggelato melodramma omosessuale intenso e perturbante che ha come cornice le strade dissestate e gli appartamenti anomali di una Caracas impersonale e distante.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Film assai strano (non come Tematica ...) ma comunque forse,un pò troppo debordante.voto.2.
commento di chribio1Un film con ottime qualità cinematografiche come regia, scenografia e recita. Per quello merita il premio. La storia è sconvolgente per l'approccio e lo sviluppo del rapporto di queste 2 persone. Interessante. voto 7
commento di nicelady55Non solo mi aspettavo meglio, ma non lo ritengo neanche un film discreto.
leggi la recensione completa di tobanisUn film estremamente violento,premiato a Venezia ,che segna l'esordio del regista Lorenzo Vigas.Da vedere.
leggi la recensione completa di ezioDerivativo rispetto al più interessante Eastern Boys di Robin Campillo, Desde allà si presenta a Venezia 72 con tutti i requisiti di idoneità formale al concorso, ma con la sicumera di chi ha studiato troppo. Buono lo spunto sociologico, evidenti forzature nella vicenda di relazione. Leone d’Oro assegnato con generosità.
commento di Utente rimosso (Cantagallo)Un amore fuori sincrono tra un uomo maturo ed un ragazzo che potrebbe essere suo figlio; un sentimento contrastato che si traduce più che altro in un desiderio proibito e corrisposto in modo superficiale ed incompleto, fino alle sue più tragiche conseguenze, fisiche ma ancor più morali. Una sorpresa festivaliera veneziana.
leggi la recensione completa di alan smithee