Regia di Emin Alper vedi scheda film
Dopo vari anni di carcere, a Kadir viene concessa la libertà a patto che, con l'apparente lavoro di netturbino, raccolga indizi utili a scovare i terroristi che minano l'equilibrio della città di Istanbul, minata da violenza e paura. Tornando libero, deve anche raccogliere informazioni utili sugli abitanti del quartiere e riferirle all'ispettore Hamza. Ha però così modo di ritrovare il fratello minore Ahmet, che si occupa di sterminare cani randagi per conto del comune. Appena lasciato dalla moglie, fuggita via con i loro due figli, Ahmet vive da solo, immagina il suicidio e ha come unici amici una coppia composta dai giovani Meral e Alì.
La vita nel povero quartiere sembra scorrere tranquilla fino a quando diversi eventi minano la serenità di tutti: Kadir sviluppa un'ossessione per le sue indagini redagendo meticolosi rapporti e per il fratello Ahmet, convincendosi che questi abbia una tresca clandestina con Meral; Ahmet, a sua volta, salva da morte certa un cane e lo nasconde nella sua abitazione, sfidando i divieti in vigore per vincere quella solitudine che lo attanaglia dentro e fuori le mura domestiche. Il clima di paranoia che entrambi i fratelli respirano è aggravato dalla scomparsa molti anni di un terzo fratello, che ha fatto perdere le sue tracce. Quando poi la città è sconvonta da 3 esplosioni terroristiche che causano 300 feriti, l'instabile equilibrio dei due fratelli si trasforma in pazzia, aprendo la strada a una tragedia da cui nessuno avrà scampo.
Opera seconda di Emin Alper, Frenzy è ambientato in una città totalmente sconvolta dal terrorismo. In stato di continua allerta e di blocchi che isolano i quarteri, Istanbul è divenuta un campo di battaglia governato da uno stato di polizia. I sobborghi di periferia, tra fango e polvere, sono sul punto di ebollizione: fidarsi dell'altro è rischioso e lo sanno bene sia Kadir sia Ahmet. In un clima di sospetti e incomprensioni, cercano rifugio in mere surrogati: Kadir nelle indagini, Ahmet nel cane che diviene la sua famiglia. Entrambi svolgono una attività molto simile al di là dell'apparente diversità: come segugi, cacciano qualcosa. Terroristi o cani sono per i due territorio di caccia e pulizia prima di tramutarsi in strada della disfatta.
Caos politico, teorie della cospirazione e sottomissione al potere, generano strane relazioni con le autorità: se da un lato entrambi fanno parte del 'sistema', dall'altro lo assorbono portando alle estreme conseguenze gli strumenti di violenza che hanno imparato ad apprendere. Senza via di fuga, vedono nemici in tutti coloro che cercano di stare loro accanto scivolando in una spirale di follia che li rende vulnerabili e li aliena. Paura dell'altro e debolezza completano un quadro di miseria psicologica che rende omaggio a certe atmosfere hitchcockiane (non è un caso che il titolo sia lo stesso di uno dei film del maestro).
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