Regia di Meghna Gulzaz vedi scheda film
Talvar (Guilty) è un bellissimo thriller, malinconico, teso ed estremamente interessante. Il cast è perfetto, lo script di Vishal Bhardwaj fantastico, la colonna sonora splendida e la regia della regista Meghna Gulzar è ottima. Disponibile su Netflix col titolo Talvar dal 23 Giugno. Un titolo imperdibile per gli amanti del genere.
Ramhshankar Pillai, capo del CBI: Ashwin ha mai visto la statua della giustizia? Tiene in mano una bilancia ed è bendata, di solito non ci si fa caso ma tiene anche una spada. Quella spada siamo noi, la polizia, ma negli ultimi 60 anni quella spada si è arrugginita e finche non sarà ripulita, le cose continueranno in questo modo. Io andrò in pensione il 19 del prossimo mese le rimangono 32 giorni per togliere la ruggine dalla spada.
Tarval (che significa spada), rilasciato col titolo internazionale Guilty, è un film indiano del 2015 (disponibile su Netflix dal 23 Giugno di quest'anno) diretto dalla regista indiana Meghna Gulzar (Just Married) e con protagonista Irffan Khan.
La storia si basa su un reale avvenimento: quello del duplice omicidio avvenuto a Noida nella notte del 15 Maggio 2008. La mattina del 16 Maggio Shruti Tandon, una ragazzina di 14 anni, viene trovata morta nella sua cameretta dai genitori Ramesh e Nutan. Arriva la polizia, vede che in casa è già pieno di parenti e amici (che non possono stare li visto che c'è la possibilità che contamini la scena del crimine) e il sospettato principale del brutale omicidio è il domestico Khempal (che non trovandosi in casa si pensa che abbia compiuto il delitto e poi sia fuggito). Khempal però viene trovato sgozzato nella terrazza e ucciso nello stesso modo in cui è stato uccisa la giovane Shruti. La polizia accusa dell'omicidio i genitori tirando in balle prove non convincenti e dicendo che il padre ha compiuto il delitto trovando Shruti e Khempal (ricordo che i nomi sono cambiati, non sono i nomi delle vere vittime questi e anche tutti gli altri nomi sono cambiati) in una posizione "compromettente" e colto dall'ira (e anche ubriaco) abbia colpito con una mazza i due, poi abbia trasportato il corpo di Khempal nel terrazzo con l'aiuto della madre e poi abbia tagliato la gola a lui e poi alla figlia liberandosi dopodiché dell'arma del delitto. I genitori vengono arrestati con delle prove campate in aria e la testimonianza di un uomo che lavora nello studio di Ramesh (egli è un dentista) che si scopre prova rancore verso di lui. C'è una conferenza stampa dove le dichiarazioni del capo della polizia provocano un forte imbarazzo nel corpo di polizia e vengono dichiarate oltraggiose. Il caso viene tolto dalle mani della polizia e viene dato nelle mani del CBI (una specie di FBI indiana). La squadra d'investigazione sarà guidata dal detective Ashwin Kumar (Irffan Khan) e dal suo partner l'ispettore Vadant (Soham Shah). Il problema è che "il 90% delle prove presenti nella scena del crimine vennero di fatto distrutte a causa della negligenza della polizia" come disse il CBI nella realtà. Perché la polizia, che per prima venne sul posto, non si occupò di non fare avvicinare nessuno nella scena del crimine, giornalisti, visitatori, amici, parenti, vicini, tutti circolavano nella scena del crimine come se fosse un parco. Quindi sarà un indagine di fatto molto complessa per Kumar.
La storia alla base quindi è la classica storia di un omicidio e di un investigatore che deve scoprire chi è stato l'assassino. Questa è. Ma non è mai importante la storia alla base ma sempre come la racconti questa storia. E la Gulzar la racconta in modo estremamente interessante.
Questo fatto di cronaca nera, ha scosso il mondo intero, ma in special modo, ovviamente, l'India, sopratutto a causa dell'esito del caso (che non vi rivelerò anche se si tratta di una storia vera, perché come io non conoscevo niente praticamente della vicenda, magari c'è qualcun altro che non ne è informato e non mi va di rivelarvi il finale) che ha attirato diverse critiche. La Gulzar ha dichiarato che lo script è uno script completamente obiettivo e imparziale che ci presentava tre diverse teorie per la risoluzione del caso e poi sta allo spettatore decidere"da che parte stare". Ci sono critici come Joe Leydon di Variety che hanno dichiarato che si nota che la Gulzar simpatizzi per i genitori, altri come Aseem Chabbra (di rediff.com) hanno dichiarato che la regista non prenda alcuna posizione e ci presenti la storia in maniera totalmente imparziale. Cosa ne penso io? Direi che la penso più come Leydon, voglio dire che si può notare, in diverse scene come la Gulzar simpatizzi per i genitori. Ma per quanto mi riguarda non è un difetto del film, la Gulzar non ci obbliga a credere che i genitori siano innocenti, fa sempre si che lo spettatore possa prendere una sua posizione, possa decidere a chi dare ragione, quale teoria crede sia la più azzeccata; quindi non abbiamo un unica indiscutibile verità, ma ne abbiamo diverse ed è un aspetto che può ricordare il film di Kurosawa, Rashomon. Se andiamo a vedere ogni teoria ha le sue falle, ha qualcosa che non quadra, ed è per questo che viene ritenuto scandaloso l'esito del caso, perché era impossibile trovare un colpevole, vista la mancanza di prove e visti i problemi che c'erano in ogni teoria, quindi è pressoché impossibile capire quale sia la teoria vera, quella giusta ma possiamo capire come analizzando le varie prove, esse possono portare a vari teorie.
Inoltre è interessante lo script per come descrive questi personaggi, sopratutto per quanto riguarda i due investigatori principali del CBI Kumar (Khaan) e Paul (Atul Kumar), è interessante per come rende possibile relazionarsi con tutti e due, per come ce li rende tutti e due simpatici, interessanti umani. Questa umanità si nota in Kumar nella storia con la (ex) moglie, interpretata dalla splendida Tabu qui in un cameo; diversi critici hanno giudicato la storia della moglie insensata e che allungasse troppo il film, ma a mio parere ha senso ciò perché appunto rende il personaggio più umano e interessante. Come il personaggio del figlio (forse con qualche problema mentale) di Paul rende il personaggio del padre più umano e interessante e rende il film anche in generale più umano e interessante. Lo script di Vishal Bhardwaj (celebre regista e sceneggiatore indiano) conquista anche per dei dialoghi molto interessanti e credibilissimi (fantastica la scena finale dove i due team confrontano le proprie teorie, la parte migliore del film). In effetti colpisce il film anche per la sua credibilità (si vede che regista e sceneggiatore si sono attenuti alla realtà dei fatti in generale, ovviamente si saranno presi qualche libertà, d'altronde è un film non un documentario)-.
Tarval inoltre risulta molto interessante per la rappresentazione che ci fa la regista dell' India e per la feroce critica che fa ai mass media e alla polizia. I mass media vengono paragonati a sciacalli quasi, in special modo nella prima parte si comportano in modo raccapricciante, sempre alla caccia dello scoop, non conoscono limiti, anche nella realtà è interessante notare che molti articoli e servizi usciti in India sono davvero terribili, proprio raccapriccianti (non mi viene in mente altra parola da usare), roba che Barbara d'Urso fa grande giornalismo a confronto; diversi articoli di stampa scandalistica sono usciti in quei tempi, molti dei quali si concentravano sulla presunta relazione sessuale tra Shuti e Kempar (nella realtà Aarushi Talwar e Hemraj Banjade), sul fatto che i genitori di Shuti (che nella realtà si chiamano Rajesh e Nupur) si pensava fossero scambisti, di fatto articoli davvero orribili, che mancano davvero di sensibilità e buon gusto. La Gulzar ci fa inoltre capire come la stampa possa influenzare il giudizio del pubblico, prima che il verdetto sia di fatto emesso.
C'è una feroce critica inoltre alla polizia, i poliziotti sono visti come dei totali incompetenti, dei nullafacenti, dei corrotti, dei pigroni, e anche dei buffoni, non a caso ci sono diverse scene buffe, comiche con questi poliziotti sopratutto per quanto riguarda le scene con l'ispettore Dhaniram. Critica la negligenza di questa polizia, di fatto è a causa loro che il caso si è dimostrato cosi complesso, è a causa della loro negligenza, perché dovevano evitare che la zona si contaminasse e il caso sarebbe stato molto più semplice da risolvere. Fa inoltre una feroce critica al sistema giudiziario indiano e i problemi di esso. Ci fa capire cosa può influenzare il corso della giustizia, quanto i media, la corruzione e la negligenza della polizia, possono influenzare ciò.
Gli attori risultano tutti bravissimi, gli interpreti dei genitori sono praticamente perfetti e Irffan Khan spicca su tutti col suo grandissimo talento e carisma, e con la sua abilità di sparire totalmente nel personaggio.
Tarval è un bellissimo thriller che ovviamente consiglio a tutti gli amanti del genere, è un puro film di genere, un thriller, teso, coinvolgente, originale e non può che, alla fine, farci provare un forte senso di malinconia pensando che è tratto da una storia vera (e la regista e lo sceneggiatore si sono documentati benissimo). Lo script è fantastico, il cast praticamente perfetto, la fotografia è ottima e la colonna sonora è splendida.
Lo trovate su Netflix col titolo originale Tarval, come per Zinzana non è disponibile il doppiaggio italiano ma solo la versione originale sottotitolata.
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